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Chef Rubio: «Ho lasciato la tv perché non ero più libero. I rider? Fatevi pagare di più»

21/02/2020 08:46 - Aggiornamento 21/02/2020 08:52

Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino intervistato dal direttore della manifestazione, Massimiliano Borgia, ha parlato dei suoi ultimi viaggi, del suo allontanamento dalla televisione e del tema scottante “food delivery”. «La tv l’ho padroneggiata dal primo istante, ho fatto quello che volevo fare sempre e comunque. Ma quando non l’ho più potuto fare mi sono fatto da parte», ha detto l’ex rugbista e cuoco diventato famoso per programmi quali “Unti e bisunti” e “Camionisti in trattoria”.

Chef Rubio

Chef Rubio: «Ho lasciato la tv perché non ero più libero. I rider? Fatevi pagare di più»

Chef Rubio ha viaggiato molto in questi mesi: di recente è stato in Sri Lanka, in Iran e infine a Gaza, quest’ultima ha fatto da sfondo ad un suo nuovo progetto«Qui sono riuscito a entrare facilmente in carcere per diversi giorni, portando anche delle macchine fotografiche. In carcere i detenuti vengono chiamati ospiti, e hanno un cuoco che cucina per loro in maniera sublime. Un giorno abbiamo fatto un “incontro” tra pasta al pomodoro, riso al curry e pollo, e abbiamo parlato della differenza tra i due popoli, che non c’è». Stando al noto cuoco «il cibo non si esaurirà mai. Speriamo che si esaurirà invece prima o poi questo filone di programmi culinari che qualche volta riescono a centrare l’obiettivo altre volte no».

Chef Rubio

«Se avete studiato per un’altra cosa o volete fare altro smettete di pedalare per i potenti»

A margine del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino Chef Rubio ha speso qualche parola anche sul food delivery: «Quello che fa male è la filosofia che c’è dietro perché se non scendo più in strada, non parlo più con le persone ma affido tutto a un click e permetto anche di strumentalizzare dei lavoratori senza le dovute tutele, allora faccio parte di un sistema che sarebbe da condannare». Infine Gabriele Rubini ha lanciato un appello ai rider: «Ragazzi, fatevi pagare di più o bloccate le città. Se avete studiato per un’altra cosa o volete fare altro smettete di pedalare per i potenti». E ancora: «Dovremmo smettere di scaricare app, tornare a parlare con le persone e magari andare in bici con loro solo per piacere».

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