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Chi è Rossella Infanti: età, carriera, vita privata e curiosità sull’attrice

13/01/2022 15:47

Chi è Rossella Infanti, la figlia dell’attore Angelo Infanti, noto soprattutto per il ruolo di Manuel Fantoni nel film capolavoro «Borotalco» di Carlo Verdone. Ma quanto sappiamo della sua vita privata? Nata a Roma il 30 agosto del 1977, sotto il segno zodiacale della Vergine. La sua altezza è di 169 centimetri. Non si conosce invece il peso. Veniamo alla carriera e alle curiosità.

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Rossella infanti

Chi è Rossella Infanti: età, carriera, vita privata e curiosità

Il cinema nel sangue: Rossella Infanti era la nipote di Sergio Bonotti, noto produttore della Titanus, padre della mamma di lei, Daniela, che conobbe Angelo Infanti, proprio sul set di un film. Lei stessa ha voluto poi intraprendere la carriera di attrice: ha recitato al cinema e al teatro. Come scrive “Amalfi Notizie” da bambina Rossella Infatti “si divertiva a leggere i copioni e pian piano ha fatto del suo primissimo divertimento e amore il suo lavoro. Per perfezionarsi ha frequentati corsi di doppiaggio e laboratori teatrali con professionisti di alto rango”. A 20 anni è stata scelta da Michele Guardì come valletta per «Il Lotto alle Otto», dopo un paio di anni da figurante in Rai. Nel 2009, era la protagonista femminile nel videclip “Luca era gay” di Povia. Una partecipazione che le ha consentito di calcare il palcoscenico dell’Ariston nella quarta serata della 59 edizione del Festival di Sanremo. Come dicevamo, tanta gavetta: era nel cast dei film “Scusa ma ti chiamo amore” e “Scusa ma ti voglio sposare”. Tra gli altri film anche “Non escludo il ritorno” e “Una nobile causa”. 

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Il rapporto speciale con il padre

Della vita privata sua si sa pochissimo. Ospite al programma Oggi è un altro giorno Rossella Infanti ha raccontato di aver messo da parte la carriera (da due anni a questa parte) a seguito della morte della madre. In quella stessa occasione l’attrice ha ricordato il papà: «Lui un po’ nella vita era il Manuel Fantoni che ha interpretato al cinema, ma era anche molto fragile, molto riservato. Mi ha insegnato a non prendermi mai sul serio, ad avere il coraggio di vivere e di sopravvivere. Sapere sdrammatizzare è un dono e lui usava la risata come arma contro le avversità e le difficoltà che possono esserci nella vita. Non sempre ci riesco. Io ogni volta che lo vedevo lo abbracciavo tantissimo, nonostante ci siano stati momenti difficili nel nostro rapporto, non lo nascondo». Leggi anche l’articolo —> Carlo Verdone figli: chi sono e cosa fanno Giulia e Paolo

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