Dissidi in Vaticano. Padre Enzo Bianchi, teologo progressista fondatore della Comunità di Bose e volto della Chiesa moderna, è stato allontanato per decisione di Papa Francesco. Il terremoto interno è iniziato alcuni anni fa, e per evitare che la situazione potesse peggiorare ancora è stata presa questa decisione. “Quando giunge il fallimento, la sconfitta, non rinunciare mai alla verità, perché anche nella umiliazione la verità va glorificata”, ha scritto su Twitter Fratel Enzo.
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Chiesa, Papa Francesco allontana Enzo Bianchi dalla Comunità di Bose
Enzo Bianchi rappresenta l’ala più progressista della Chiesa Cattolica. Teologoco e penna del quotidiano La Repubblica, è considerato quasi un eretico dalla sponda più conservatrice per le sue posizioni molto aperte riguardo ai temi legati alla morale. E’ una vera icona per i liberal cattolici, è amico stretto di Eugenio Scalfari e di tanti intellettuali, nonché autore di libri di teologia e del cristianesimo. Una figura di spicco per la Chiesa moderna, ma che in qualche modo poteva infastidire. Fondatore della comunità monastica di Bose, padre Enzo aveva fatto parlare molto di sé. Creando anche alcuni malumori interni.
“Frate Enzo Bianchi, frate Goffredo, frate Lino Breda e suor Antonella Casiraghi dovranno separarsi dalla Comunità Monastica di Bose e trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti”, si legge in un comunicato della Comunità di Bose, in cui si conferma l’allontanamento del suo fondatore in seguito a una visita apostolica di qualche giorno fa. “Una serie preoccupazioni sono pervenute da più parti alla Santa Sede. Segnalavano una situazione tesa e problematica nella nostra Comunità per quanto riguarda l’esercizio dell’autorità del Fondatore, la gestione del governo e il clima fraterno. Così il Santo Padre Francesco ha disposto una visita apostolica, affidata al reverendo Abate Guillermo Leòn Arboleda Tamayo”.
Enzo Bianchi, allontanato per ritrovare un clima meno conflittuale
“Tenendo conto della rilevanza ecclesiale ed ecumenica della Comunità di Bose e dell’importanza che essa continui a svolgere il ruolo che le è riconosciuto, superando gravi disagi e incomprensioni che potrebbero indebolirlo o addirittura annullarlo, con la Visita Apostolica il Santo Padre ha inteso offrire alla medesima Comunità un aiuto sotto forma di un tempo di ascolto da parte di alcune persone di provata fiducia e saggezza”, prosegue la nota. I dissidi, infatti, sono iniziati alcuni anni fa, in seguito a una visita di tre apostolici che hanno lavorato per quasi un anno a Bose, con l’intento di fare luce su alcune dinamiche conflittuali.
Nel 2017, poi, il ruolo di padre Enzo Bianchi era stato designato a un monaco, Fratel Luciano Manicardi. Il cambio deve aver aumentato le tensioni, in particolare riguardo alla gestione della Comunità che nel frattempo era cresciuta e divenuta solida anche dal punto di vista economico. Per prendere la sua decisione, Papa Francesco ha considerato tutti gli aspetti della vicenda. Ha ascoltato i tre visitatori e ha fatto comunicare in seguito, tramite il cardinale Pietro Parolin, l’allontanamento di Padre Bianchi per fare in modo di tranquillizzare le acque.
Chiesa, Enzo Bianchi: “Quando giunge il fallimento, non rinunciare mai alla verità”
La decisione però porta con sé dello stupore. Nel 2014 il nome di Enzo Bianchi era circolato con molta insistenza come un candidato al cardinalato nel primo concistoro fatto proprio da Papa Francesco . “La Santa Sede è giunta a delle conclusioni sotto forma di un decreto singolare del 13 maggio 2020, a firma del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. Approvato in forma specifica dal Papa che sono state comunicate agli interessati alcuni giorni fa. Tale comunicazione è avvenuta nel massimo rispetto possibile del diritto alla riservatezza degli interessati.
Tuttavia, a partire dalla notifica del decreto, l’annunciato rifiuto dei provvedimenti da parte di alcuni destinatari ha determinato una situazione di confusione e disagio ulteriori. Si ritiene necessario precisare che i provvedimenti di cui sopra riguardano Enzo Bianchi, Goffredo Boselli, Lino Breda e Antonella Casiraghi,. Loro dovranno separarsi dalla Comunità Monastica di Bose e trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti”, conclude la nota.
Allo stesso modo, anche i fedelissimi di Enzo Bianchi decadono dalle loro cariche e verranno scelte delle altre persone per continuare a guidare la Comunità. “Quando giunge il fallimento, la sconfitta, non rinunciare mai alla verità, perché anche nella umiliazione la verità va glorificata, solo se ferisce la carità la verità può essere celata e maledetto sia colui per il quale la verità va detta senza pensare alla carità fraterna”, è stato l’unico commento di padre Enzo, pubblicato su Twitter. >>Tutte le notizie di UrbanPost