“Penso che sia un errore chiudere le scuole: un Paese che continua a far pagare ai ragazzi il conto dell’epidemia è un Paese che spara sul suo futuro”. Così Matteo Renzi, il leader di Italia Viva, ha commentato l’ipotesi di un tornare alla chiusura delle scuole e, di conseguenza, alla didattica a distanza. Scelta che, per esempio, la Campania ha già adottato da ieri per tentare di contenere il contagio da Coronavirus.
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Chiusura delle scuole, Matteo Renzi: “La scuola è una priorità per chi crede nella sfida educativa”
Secondo Matteo Renzi, quindi, chiudere di nuovo le scuole non sarebbe altro che un grosso errore. “Le scuole, le scuole, le scuole: questa è la priorità per chi crede nella sfida educativa“, ha infatti dichiarato nella sua Enews, con un chiaro riferimento al governatore della Campania De Luca e all’ordinanza emanata ieri. “Certo, servono tamponi, mezzi privati accanto ai mezzi pubblici, aumento di infermieri e personale specializzato”, ha sottolineato ancora il leader di Italia Viva. “Peraltro non capisco che cosa stiamo aspettando a chiedere il Mes. Molti dicono: oggi non è il momento giusto per chiedere il Mes. È vero, non è oggi il momento giusto.
Il momento giusto era sei mesi fa. Ma, visto che non si è fatto allora, facciamolo adesso. Abbiamo lanciato una petizione, a prima firma di Davide Faraone: chi vuole darci una mano è il benvenuto, chi vuole sostenerci in questa campagna può fare qui una donazione anche piccola”, ha aggiunto.
Renzi: “La cultura non è un giocattolo per divertirsi, ma è ciò che nutre l’anima”
Non si può dire che non riconosca il problema, ma allo stesso tempo sostiene che possano essere intraprese delle vie alternative rispetto alla chiusura delle scuole. Di fatto, i bambini e i ragazzi durante l’emergenza sono stati costretti a perdere molte lezioni, anche perchè non sempre la didattica a distanza ha funzionato come avrebbe dovuto. La scuola, poi, non è importante solamente per lo studio delle materie, ma anche per tutte le attività e i legami sociali che riesce a creare.
Tutto questo, sottolinea poi, non comprendere solamente le difficoltà collegate all’Istruzione. “Molti settori stanno soffrendo per la crisi economica. Tra i tanti, poco considerati, i lavoratori della cultura e dello spettacolo. La cultura non è un giocattolo per divertirsi ma è ciò che nutre l’anima. Un nuovo lockdown può uccidere migliaia di piccole aziende del settore e noi abbiamo il dovere di aiutare chi vi lavora”.
Italia Viva ha rimandato la propria Assemblea Nazionale, prevista per la prossima settimana, al 7 novembre. “Nel frattempo continuiamo la nostra battaglia per dare una mano al Paese: siamo stati determinanti anche sulla Nota di aggiornamento al Def e abbiamo chiesto alla maggioranza di riunirsi per trovare un’intesa programmatica su tutto. Basta con i dibattito sul giornale: vediamoci, decidiamo che cosa fare e con chi farlo e via”. >>Tutte le notizie di UrbanPost