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Buon Compleanno Greta Thunberg: la lotta per il clima nell’anno della pandemia

03/01/2021 11:10 - Aggiornamento 03/01/2021 11:18

Oggi, 3 gennaio 2021, l’attivista svedese Greta Thunberg compie 18 anni. La più giovane “Persona dell’anno” secondo il Time, nel 2019, ha attraversato un anno duro, come tutti, durante la pandemia. Soprattutto, l’obbligo di mantenere il distanziamento fisico ha impedito ai giovani attivisti di “Fridays for future” di tutto il mondo di organizzare scioperi per il clima, per chiedere ai governi di prendere azioni concrete per rallentare i cambiamenti climatici. Tuttavia Greta non si è fermata. Anzi, forse, la pandemia può averci aiutato a capire che, senza scienza, non possiamo farcela.

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greta thunberg

Greta Thunberg: il ritorno a scuola

Dal primo “sciopero per il clima” di Greta sono passati ormai 3 anni. Dopo l’onda di visibilità guadagnata da Greta e dai gruppi di attivisti di “Fridays for future”, ispirati dall’attivista svedese, il 2019 era stato un anno movimentato per la neo-diciottenne. Thunberg, nel 2019, ha parlato alle Nazioni Unite a New York, al summit per il clima delle Nazioni Unite a Madrid e ha incontrato leader mondiali al Forum Economico Mondiale a Davos. La pandemia ha costretto anche Greta ad abituarsi alle lezioni online, dopo che anche l’attivista ha fatto ritorno a scuola dopo un anno di impegni istituzionali.

Greta e il Covid

Il Covid ha colpito presumibilmente anche Greta quando, a marzo, la giovane si era auto-isolata dalla propria famiglia dopo l’apparizione di alcuni lievi sintomi in seguito a un viaggio in Europa centrale, dove i casi stavano aumentando. Pur non essendo certa, visto che in Svezia il test veniva effettuato solo a chi era in una situazione di emergenza medica, Greta aveva dato prova della propria maturità e responsabilità, auto-isolandosi.

La pandemia ha costretto gli attivisti per il clima ad adattarsi alla situazione globale. Il piano di Greta per il 2020 era un viaggio in Asia sulla ferrovia Transiberiana, ma è consapevole che è necessario “fare un passo indietro per il bene della società”, aveva detto al Time. Trasferire l’attivismo online, ha spiegato Greta,  non è stato troppo difficile per Fridays for Future. I membri sono infatti abituati al lavoro a distanza, viste le emissioni dei voli aerei. Quest’anno, gli attivisti per il clima hanno concentrato i loro sforzi in importanti eventi e videoconferenze in rete, nelle lotte legali contro i governi e in campagne per la partecipazione politica al voto negli Stati Uniti. L’elezione di Joe Biden è vista da Greta come un buon segnale, visto che il presidente eletto ha assicurato di riprendere parte all’accordo di Parigi sul clima.

Le elezioni statunitensi

Il cattivo sangue tra Greta e “quell’altro” – così l’attivista si riferisce a Donald Trump – è dopotutto conosciuto. Quando Greta venne eletta persona dell’anno dal Time, Trump twittò: “È così ridicolo. Greta dovrebbe lavorare sul suo problema di gestione della rabbia, e poi andare a vedere un bel film vecchio stile con un amico! Rilassati Greta, rilassati!”. La vittoria di Biden ha permesso a Greta di togliersi un sassolino dalla scarpa. Quando Trump, in preda al panico mentre osservava il rivale democratico vincere le elezioni, twittò “STOP THE COUNT!”, Greta rispose con un colpo da maestro da più di 400mila retweet: “E’ così ridicolo. Donald dovrebbe lavorare sul suo problema di gestione della rabbia, e poi andare a vedere un bel film vecchio stile con un amico! Rilassati Donald, rilassati!”.

Covid, una sola lezione

Secondo Greta, non si può parlare di conseguenze positive o di lezioni della pandemia. Tuttavia, già a giugno l’attivista diceva che il Coronavirus aveva fornito un esempio di come si può trattare una crisi. Nell’emergenza climatica come nella pandemia, infatti, dovremmo agire “con atti di forza necessari”, riporta CNN. “Tutte le componenti della società si uniscono e i politici mettono da parte le loro visioni differenti per cooperare per un bene maggiore, per tutti”, aveva detto Thunberg. D’altro canto, se ogni vita sembra contare durante la pandemia, ciò non può essere detto dei 7 milioni di persone che perdono la vita ogni anno per malattie dovute all’inquinamento dell’aria. “Quelle sono evidentemente persone le cui vite hanno un prezzo, visto che sono morte per le cause sbagliate e in parti sbagliate del mondo”.

Allo stesso tempo, Greta spera che la pandemia possa aver dimostrato l’importanza della scienza, dato che ogni governo si è basato nel 2020 (e continuerà nel 20201) sui rilievi degli scienziati. Anche in questo caso però la visione non è rosea. “Stiamo ascoltando solo un tipo di scienziati, o alcuni tipi di scienziati e, per esempio, non stiamo ascoltando gli scienziati climatici, non stiamo ascoltando gli scienziati che lavorano sulla biodiversità, e questo naturalmente deve cambiare”. Queste le parole di Greta riportate da Il Guardian.

Greta Thunberg: “Dobbiamo fare l’impossibile”

Mentre i governi parlano di “green recovery” per il mondo post-pandemia, Greta e gli attivisti per il clima non hanno alleggerito la pressione sui leader. In luglio, Greta e altri hanno rivolto una lettera aperta ai leader europei. In seguito Thunberg ha incontrato Angela Merkel e ha preso parte a una videoconferenza con la presidentessa della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Giuseppe Conte. Ma il risultato non incoraggia Greta: “E’ sempre uguale, dicono che non stiamo facendo abbastanza, ma che almeno è meglio di niente. Ma il tempo è finito, dobbiamo fare l’impossibile”.

Greta Thunberg: donazioni

Mentre l’attivismo continua, Greta continua a essere il simbolo della lotta per il clima. Alla Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato, “I am Greta”, documentario di Natahan Grossman sulla svedese. A luglio 2020, Greta ha vinto il premio inaugurale Gulbekian per l’Umanità. Subito Greta ha annunciato di voler devolvere il premio da un milione di euro ad associazioni che lottano per la crisi ecologica, soprattutto nel sud del mondo. Altre donazioni di Greta, dall’ordine delle migliaia di euro, sono state impiegate per affrontare l’emergenza Covid in Amazzonia, o devolute per la stessa causa all’Unicef e alle Nazioni Unite. >> Tutte le news