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Consulenza finanziaria: come ripartire dopo la pandemia

10/03/2022 08:26 - Aggiornamento 11/03/2022 09:50

Stiamo attraversando un periodo economico molto difficile, che ancora mette a dura prova la nostra vita sotto vari aspetti. Da quando è cominciata l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, tutto è cambiato sia in Italia che nel mondo. Il nostro Paese è stato fra quelli più colpiti in Europa sia per quanto riguarda la perdita di vite umane, sia per quanto concerne il PIL, il quale ha subito una perdita pari all’8,8% causata dal blocco delle attività nel 2020.

In questi due anni i settori considerati più a rischio sono passati dal 35% al 65%, coinvolgendo l’industria del turismo, dei trasporti e dell’automotive. Siamo stati costretti per molto tempo ad affrontare delle difficoltà che ci hanno portato a riadattarci a realtà nuove, molte aziende hanno dovuto dichiarare fallimento, altre licenziare personale, altre ancora chiedere un aiuto allo stato. Oggi il conflitto in Ucraina sta preoccupando nuovamente non solo i privati, ma anche le suddette aziende e imprese, soprattutto le PMI, così fondamentali per il nostro territorio. Queste ultime cercano sempre più spesso una valida consulenza finanziaria che le possa aiutare a valutare quali siano i migliori modi di richiedere capitali. Ad esempio, alcune PMI si sono affidate a consulenti finanziari esperti per ottenere minibond.

Che cosa sono i minibond?

Si tratta di innovativi strumenti obbligazionari che fanno parte della finanza alternativa, una tipologia di finanza indispensabile soprattutto per alcune aziende che non sono quotate in Borsa. Infatti, le società riescono in questo modo ad ottenere fondi dagli investitori, ricevendo in cambio dei titoli di credito; questi titoli vengono emessi a favore di coloro che vogliono far fruttare il proprio capitale investendo in quell’azienda. Il minibond nasce principalmente per aiutare le PMI che hanno bisogno di liquidi e gli investitori che vogliono accedere a metodologie meno complicate e più convenienti rispetto ai tradizionali strumenti, ovvero i prestiti bancari. Infatti, per quanto riguarda le PMI l’emissione di minibond dà la possibilità di accedere velocemente al credito e di ripagarlo nel medio – lungo termine.

Chi emette i minibond

Le società italiane non quotate in Borsa possono emettere i minibond, purché non siano banche o microimprese e devono presentare l’ultimo bilancio con la certificazione di un revisore esterno. Infine, l’impresa deve avere un fatturato superiore ai 2 milioni di euro e un organico che presenti almeno 10 dipendenti.

Chi vi può investire?

Come si fa ad ottenere i minibond? Questi possono essere sottoscritti sia da soggetti professionali che retail. Ovviamente questi ultimi devono rispettare alcuni parametri: avremo investitori professionali come le banche, investitori con un portafoglio e depositi di denaro, investitori retail mediante gestore di portafoglio.

Sicuramente il tema dei minibond non può esaurirsi in queste poche righe, per questo motivo consigliamo sempre di affidarsi a professionisti del settore e non improvvisarsi esperti in finanza alternativa.

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