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Tregua tra Conte e Grillo, Sallusti: “Di Maio al lavoro nell’ombra”, qual è la posta in gioco

16/07/2021 13:02 - Aggiornamento 16/07/2021 17:06

Conte Grillo ultime notizie – Venerdì 16 luglio 2021. “Ah, la poltrona, questa grande responsabile, questa promotrice della nostra anima”. Così scriveva il filosofo esistenzialista Emil Cioran nei “Sillogismi dell’amarezza”. Era il 1952, ma la riflessione vale ancora oggi. Basterebbe solo guardare la foto del pranzo tra Grillo e Conte al ristorante “Il Bolognese da Sauro”, a Marina di Bibbona, che spazza via il “vaffa” del Garante del M5s all’ex avvocato del popolo nelle settimane precedenti. E nello studio di “In Onda” non si è fatto altro che parlare di quello che è stato definito “il patto della spigola” tra il leader in pectore e il fondatore. Chi non è convinto della rappacificazione (tra i tanti) è il direttore di “Libero” Alessandro Sallusti.

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Conte Grillo ultime notizie, l’azzardo di Sallusti: Di Maio “al lavoro nell’ombra”

«Non credo che tutto possa risolversi in così poco tempo», ha dichiarato Alessandro Sallusti in collegamento con Concita De Gregorio e David Parenzo nella puntata di “In Onda”, su La7. Il giornalista ritiene che sia da tenere d’occhio il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio: «Fa politica e mi resta un dubbio. Lui nasce come leader del M5s mi chiedo come possa concedere la carica a Conte. Per me Di Maio sta lavorando nell’ombra con l’obiettivo di dire ‘quando non sarò più ministro mi conviene prendere possesso del Movimento’», ha detto Sallusti, facendo un pronostico sulla “poltronissima”. Un timore che non sembra neppure troppo azzardato. Per il direttore «l’ordine gerarchico non può essere invertito. Di Maio non vuole che i Cinque Stelle si rompano proprio perché ha un obiettivo futuro». Che ci aspetta? Le prossime settimane saranno risolutive.

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La vera partita si giocherà a Palazzo Chigi

Tornando alla tregua tra Conte e Grillo, Sallusti ha detto fermo: «È una pace che evita il precipizio, ma quella fatta attraverso mediatori non può durare a lungo». I malumori nel M5s non sono svaniti e non basta una foto con dei maxi sorrisi a far dissolvere le nuvole. A Grillo che ne esce in qualche modo indebolito (fino a due settimane fa aveva definito Conte privo di «visione politica», senza «capacità manageriali», manchevole di «esperienza di organizzazioni») occorre una “bacchetta magica” per rilanciare la credibilità del MoVimento. Lo stesso ex premier avrebbe fatto capire di non gradire la riforma della giustizia così come pensata dalla guardasigilli Marta Cartabia: per questo lunedì dovrebbe incontrare il premier Draghi. La vera partita si giocherà a Palazzo Chigi. Ed è una questione spinosa. «Apprezzo il lavoro della Cartabia, si è molto impegnata, ma io non canterei vittoria, non sono sorridente sull’aspetto della prescrizione, siamo ritornati a una anomalia italiana», ha detto Conte, intervenendo durante il convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. «Delle mediazioni erano state offerte, ci sono mille espedienti per assicurare una durata ragionevole dei processi accertando la verità», aveva puntualizzato l’ex premier. E i pentastellati starebbero lavorando in modo certosino a dei subemendamenti.

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Conte Grillo ultime notizie: la strategia del leader in pectore

La strategia di Conte passerebbe per due strade: mettere sul piatto una modifica al lodo Cartabia, con l’obiettivo di salvare gran parte dell’assetto della riforma Bonafede, costringendo Draghi ad una retromarcia sulla prescrizione; la seconda, invece, di gran lunga più audace, potrebbe portare ad uno strappo con l’attuale esecutivo. Conte si è sempre detto aperto al dialogo con l’ex numero uno della Bce, ma non è troppo fantasiosa la congettura di staccare la spina al governo. Si capirà qui quanto è solido il “patto della spigola”, anche perché in tutte queste settimane Grillo non ha mai interrotto il dialogo con il presidente del Consiglio Draghi. Insomma il futuro del M5s è tutt’altro che roseo e Sallusti ad “In Onda” lo ha spiegato chiaramente: «Grillo aveva paura di perdere il partito mentre Conte quella di non riuscire a scalarlo. Entrambi hanno paura di ridursi a elementi marginali, il loro è un patto fondato sulla paura». Leggi anche l’articolo —> Whirlpool: «Lettere di licenziamento solo a sindacati», intanto Draghi studia soluzione