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C’è aria di crisi di governo: Conte esce sconfitto dalla riunione sul Dl semplificazioni

01/07/2020 09:49

Governo Conte news. E’ stata una lunga riunione, quella che si è tenuta ieri sera a Palazzo Chigi. Un incontro che ha visto uscire dal Palazzo romano un presidente del Consiglio sconfitto. Ha dovuto cedere sul alcuni punti del Dl semplificazioni che aveva portato avanti con convinzione. Per esempio, le norme relative al condono e le assunzioni per il Mibact, o le assunzioni nella Pubblica amministrazione. Insomma: una maggioranza compatta ha lottato contro la difesa del Premier Conte, e ha vinto. E così l’ha messo letteralmente in minoranza all’interno del suo stesso governo.

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Conte

Governo Conte news, due punti lo allontanano dalla maggioranza

La norma sul condono aveva già scatenato numerose polemiche. Principalmente, i punti su cui sono state sollevate delle criticità sono due: gli abusi edilizi e l’accertamento di conformità. Per quanto riguarda gli abusi edilizi, era stato proposto di introdurre una semplice sanzione amministrativa per gli abusi che non hanno comportato un aumento del carico urbanistico. “Le opere che, un tempo, erano soggette a mera autorizzazione comportano, di norma (ossia fuori dai casi di presenza di vincoli) l’applicazione di una sanzione pecuniaria (commisurata al doppio del valore incrementale): Analogamente, per le sole opere non comportanti un aumento di carico urbanistico, né vincolante, si è prevista una prescrizione decennale della violazione amministrativa”, si legge nella bozza. Un testo che però non ha convinto la maggioranza.

Il secondo punto di dibattito, poi, è stato la possibilità di estendere l’accertamento di conformità alla pianificazione urbanistica vigente anche alle opere conformi al piano regolatore, solo al momento attuale. Questo significa a quelle opere che oggi sono idonee rispetto al piano, ma “non lo erano al momento della loro realizzazione”. Non verrebbero demolite, perché verrebbe riscontrata l’ “attuale conformità dell’opera”. “Tale accertamento di conformità non opera alcuna sanatoria retroattiva, ma si limita a riscontrare l’attuale conformità dell’opera. Conseguentemente, non estingue i reati eventualmente già commesso ed è assoggettato a una più onerosa contribuzione pecuniaria”, si legge nel testo.

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Governo conte news, la sconfitta di Conte sul Dl semplificazioni

In particolare questi due punti, si può dire, hanno segnato la sconfitta di ieri sera del Presidente Conte. A tutto questo, poi, nel quadro va inserito anche lo scontro tra i dem e il Movimento 5 Stelle sui fondi europei, una battaglia che sembra non sia destinata a finire. A maggior ragione dopo la telefonata di Angela Merkel a Conte, 45 minuti di conversazione sul programma Next Generation Ue e, più in generale, sull’Europa. Intanto, lasciando da parte la questione del Mes che ancora non può essere accettata dai pentastellati, Conte procede sulla sua strada di conquista dei fondi e del sì da parte dell’Europa all’intero pacchetto di aiuti. “Se Olanda, Austria, Danimarca e Svezia proveranno a intaccare la consistenza del Recovery fund per l’Italia, ci troveranno meno flessibili sul bilancio europeo”, ha sottolineato infatti durante la telefonata.

L’intenzione è comunque sempre quella di modernizzare l’Italia, e possibilmente di farlo con il “metodo Genova”. E’ stato stilato un lungo elenco di opere pubbliche di interesse nazionale come ponti, autostrade, ospedali che potranno procedere spedite grazie a degli specifici Dpcm e a procedure semplificate per via dell’eventuale nomina di un commissario con poteri straordinari. Le stesse riforme su cui sembra però traballare la maggioranza. In particolare, a mettere all’angolo l’esecutivo è stata l’alleanza Pd, Italia Viva e Leu che, nonostante siano concordi sulla necessità di velocizzare le procedure, sostengono che la proposta sia troppo in linea con il precedente governo di coalizione con la Lega. “Questo testo proprio non va, in sostanza dà ai Comuni il potere di sanare gli abusi con varianti edilizie. E poi, cosa c’entra con le semplificazioni?”, ha commentato il ministro Speranza. Insomma, c’è aria di crisi. >>Tutte le notizie di UrbanPost