La domanda per il contributo a fondo perduto può essere inviata dal 30 marzo al 28 maggio. Per accedervi, è necessario avere la partita IVA attiva al 23 marzo 2021, data di entrata in vigore del decreto Sostegni. Bisogna inoltre aver avuto ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nell’anno 2019 e aver avuto nell’anno 2020 un fatturato medio mensile inferiore almeno del 30 per cento rispetto al fatturato medio mensile dell’anno 2019. Ecco come inviare la domanda per il contributo a fondo perduto.
Decreto Sostegni: Contributo a fondo perduto
Le domande per il contributo a fondo perduto a imprese e Partite IVA previsto dal decreto Sostegni si potranno inviare a partire dal 30 marzo. Si potrà fare compilando il modello pubblicato sul portale del Fisco e utilizzando l’apposito software, oppure la procedura web delle Entrate. E’ possibile effettuare l’operazione direttamente oppure tramite intermediario, ma l’eventuale intermediario deve avere specifica delega. In base alle anticipazioni del primo ministro Draghi, i versamenti partiranno dopo Pasqua con l’obiettivo di terminare l’erogazione dei ristori entro aprile. Resterà comunque possibile inoltrare la richiesta di contributo fino al 28 maggio.
Guida alla presentazione della domanda
Le istruzioni per la compilazione del modello sono pubblicate sul portale delle Entrate ed è stata predisposta anche una specifica Guida. Bisogna inserire nel modello i dati relativi ai requisiti, scegliere la modalità di fruizione del beneficio, tenendo a mente che si tratta di una scelta irrevocabile (ricevere il versamento in denaro oppure utilizzare il bonus come credito d’imposta), indicare l’IBAN per il versamento (deve individuare un conto corrente intestato o cointestato al soggetto che richiede il contributo, identificato tramite il codice fiscale), il codice fiscale del richiedente o del rappresentante legale (per esempio in caso di impresa). E’ anche possibile chiedere il contributo per un soggetto deceduto, inserendo anche il codice fiscale dell’erede.
Requisiti di fatturato
Per la parte sui requisiti di fatturato, le regole sono indicate nelle istruzioni, che spiegano come verificare il tetto (è quello indicato in dichiarazione dei redditi) e come calcolare la media mensile dei ricavi 2020/2019. Anche le attività che hanno aperto dopo il primo gennaio 2019 devono compilare questi campi. Se non lo fanno, la media mensile sarà considerata pari a zero (in questo caso spetta il contributo minimo, pari a mille euro per le persone fisiche e 2mila euro per le persone giuridiche).
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Dopo la domanda
Dopo aver inviato la domanda, si riceve un messaggio che contiene il protocollo telematico. Viene anche fornita una prima risposta, che può essere di scarto (in caso di controlli negativi), oppure di presa in carico dell’istanza. In caso di errori, il contribuente può trasmettere un’istanza sostitutiva ma solo fino al momento in cui viene erogato il contributo. Dopo qualche giorno, arriva una risposta definitiva sulla base di controlli più approfonditi sulla domanda. Una risposta di scarto se l’esito delle verifiche è negativo, di sospensione se si necessita di ulteriori controlli o di accoglimento se i requisiti risultano confermati. In caso di esito positivo arriva quindi il mandato di pagamento o il riconoscimento del credito d’imposta.