Controlli Fisco 2022 – Per contrastare la lotta all’evasione il governo Draghi sta mettendo a punto tutta una serie di strategie. Nel secondo esame del decreto legge Pnrr 2, saranno sanzionati anche i furbetti del «pre-conto», vale a dire coloro che non tramutano il pagamento con il Pos in scontrino fiscale. Non solo: d’ora in avanti, tutti gli incassi giornalieri tramite Pos di negozi, bar, ristoranti e di tutto il resto degli esercizi commerciali saranno trasmessi all’Agenzia delle Entrate. Ma come avverranno i controlli del Fisco? Il MEF ha spiegato la procedura.
Lotta all’evasione, come avverranno i controlli del Fisco sui conti correnti: la procedura
L’attività di controllo del corretto adempimento degli obblighi fiscali dei contribuenti rientra tra i compiti istituzionali affidati all’Agenzia delle Entrate. Essa è finalizzata a contrastare i fenomeni evasivi ed elusivi e a favorire l’adempimento spontaneo del contribuente(tax compliance). Da un lato, quindi, l’Agenzia ha il compito di combattere i comportamenti fiscalmente non corretti e, dall’altro, di provocare un effetto dissuasivo che stimoli al massimo l’adesione spontanea. Questo è quanto si legge sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Tali controlli possono prendere le mosse dall’acquisizione di elementi presso il contribuente (verifiche, ispezioni, accessi, richieste di documenti, questionari, ecc.) oppure dagli elementi in possesso dell’Agenzia delle Entrate (dichiarazioni, atti registrati, comunicazioni varie). I controlli del Fisco sui conti correnti finalizzati ad individuare profili a rischio di evasione e dunque inviare lettere di conformità, può riguardare tutti i contribuenti e non solo quelli già interessati da accertamenti. L’ha specificato il Ministero delle Finanze con la risposta n. 5-07904 del 20 aprile ad una specifica interrogazione parlamentare sull’ipotesi di violazione privacy, ad esempio in materia di Redditometro.
Che cos’è la “pseudonimizzazione”
Su «PMI» un articolo dedicato ai controlli del Fisco, che avverranno così: “Fra le misure adottate a tale riguardo, si ricorre alla “pseudonimizzazione” per rendere anonimi i dati trattati, nonché misure tecniche e organizzative volti a rendere impossibile identificare i soggetti analizzati cifrandone i dati. In questo modo, si effettua l’analisi di rischio in modo anonimo e si procedere a riassociarli alle vere identità soltanto laddove presentino profili di rischio fiscale, mentre tutti i dati identificativi degli altri soggetti restano anonimi e riservati”. La nuova stretta antievasione è emersa nel decreto Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che il governo Draghi ha approvato per la seconda volta. Leggi anche l’articolo —> Arriva la stretta sui pagamenti: così il Fisco incrocerà i dati di carte, Pos e scontrini