Tornano a crescere i numeri sui contagiati da coronavirus nelle ultime 24 ore. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute per l’aggiornamento sulla pandemia da Covid-19, infatti, oggi i nuovi positivi sono 306, mentre ieri erano 282. Si registrano inoltre 10 nuovi decessi, uno in più rispetto a ieri. Il numero complessivo delle vittime causate dal coronavirus sale quindi a 35.092. I casi totali dall’inizio dell’emergenza, invece, sono 245.338. Attualmente, il numero di positivi è di 12.404 persone, 82 in più di ieri. I guariti sono 197.842, 214 in più solamente nelle ultime 24 ore.
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Coronavirus, i dati del 23 luglio 2020
Oggi i tamponi effettuati sono stati 60.311, un numero decisamente più alto rispetto ai 49.318 realizzati ieri. Se in tutte le regioni (Valle D’Aosta esclusa) sono stati registrati nuovi casi, è però ancora la Lombardia quella che soffre di più: 82 nuovi positivi solo oggi, contro i 51 di 24 ore fa. Ieri, invece, le regioni che avevano registrato zero contagi erano state tre: la Puglia, l’Abruzzo e la Provincia autonoma di Bolzano. Sale quindi ancora, per il secondo giorno di fila, il numero delle persone attualmente positive. Nonostante questo, calano però i ricoveri: oggi le persone costrette in ospedale sono 713, 11 in meno di ieri. In terapia intensiva, invece, il numero cresce di una unità e arriva a 49. Le persone in isolamento domiciliare sono infine 11.642.
L’attenzione rimane alta sui focolai segnalati e sulla possibilità che possano essere un mezzo di diffusione del coronavirus. Tre ragazzi romani sono risultati positivi dopo una gita a Capri: i giovani facevano parte di un gruppo formato da otto persone, e hanno soggiornato sull’isola dal 16 al 19 luglio. Il sindaco dell’isola campana, Marino Lembo, comunque assicura che non c’è “alcuna criticità” sul territorio “né focolai”. L’allarme è stato dato anche per un autobus proveniente dalla Romania diretto a Roma: a bordo erano presenti due badanti su cui è in corso un’indagine epidemiologica. Ancora nel Lazio, infine, un ristorante è stato chiuso dopo che una dipendente è risultata positiva al tampone.
Il bollettino dell’Emilia Romagna
Anche l’Emilia Romagna oggi pesa sui dati del bollettino sulla pandemia da Coronavirus. In questa regione, dall’inizio dell’emergenza sono stati registrato 29.350 casi, e solo oggi 55 in più rispetto a ieri. Di questi, 32 sono persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Qui sono stati effettuati 5.585 tamponi da ieri, per un totale di 597.289, senza contare i test sierologici (1.461). Inoltre, 27 casi su 55 sono stati registrati nella provincia di Bologna, mentre 11 in quella di Rimini. Dei 27, 15 sono collegabili a un nuovo focolaio individuato all’interno di una casa di residenza per anziani, in cui 3 operatori sanitari e 12 residenti risultano essere asintomatici e già in isolamento domiciliare.
Per quanto riguarda quelli registrati a Rimini, invece, 9 sono cittadini stranieri (anch’essi asintomatici) che vivono nel residence del capoluogo a Viserba. Si tratta di una ex pensione ora abitata da immigrati senegalesi regolari, nel quale nei giorni scorsi la Ausl ha individuato e isolato immediatamente un focolaio, attivando in modo tempestivo tutti i controlli. Gli altri contagiati, infine, sono in gran parte riconducibili a focolai già noti o a persone rientrate dall’estero. La Regione, infatti, ha deciso di mettere in atto dei controlli più severi per chi arriva da Paesi extra Schengen, con un doppio tampone nel periodo di quarantena obbligatoria.
Coronavirus, i contagiati in Emilia Romagna
Più in generale, i contagiati sul territorio sono così suddivisi: 4.578 a Piacenza (invariato), 3.752 a Parma (+1), 5.064 a Reggio Emilia (+3, tutti sintomatici), 4.070 a Modena (+6, di cui tre sintomatici), 5.195 a Bologna (+27, di cui 12 sintomatici); 416 a Imola (invariato), 1.078 a Ferrara (+2, tutti sintomatici); 1.137 a Ravenna (+3, di cui due sintomatici), 977 a Forlì (+1 ), 824 a Cesena (+1) e 2.259 a Rimini (+11, di cui uno sintomatico). I dati non si riferiscono alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata effettuata la diagnosi. >>Tutte le notizie sul coronavirus