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Coronavirus, chi è Luc Montagnier: lo scienziato che crede alla nascita del virus in laboratorio

17/04/2020 21:16

Una delle prime notizie uscite sul coronavirus riguardava la possibilità che fosse stato creato in laboratorio. Sebbene molti esperti l’abbiano smentita, sono tanti quelli che ancora sostengono questa teoria. Tra loro, anche il professore Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008. Ai microfoni del podcast francese “Pourquoi Doctor”, specializzato in medicina e salute, infatti ha dichiarato che secondo lui il Covid-19 sarebbe un virus manipolato e accidentalmente uscito da un laboratorio di Wuhan dove “si studiava il vaccino per l’Aids”.

Coronavirus, chi è Luc Montagnier

Luc Montagnier è colui che, insieme a Francois Barré-Sinoussi, ha scoperto l’Hiv come causa dell’epidemia di Aids. Ma è anche lo studioso che nel 2017 è stato oggetto di un appello-denuncia da parte di 100 accademici francesi per le sue bufale sui vaccini. Tornando al Coronavirus, il dottore sostiene che il virus sia stato lavorato e rilasciato accidentalmente da un laboratorio di Whuan nell’ultimo trimestre del 2019. “Con il mio collega- ha dichiarato ai microfoni del podcast- il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna.

Non siamo stati i primi: un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio che mostra che il genoma completo di questo virus ha all’interno delle sequenze di un altro virus, che è quello dell’Aids. Il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell’Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino”, ha sostenuto il Nobel nella sua intervista con il dottor Jean-Francois Lemoine riportata anche dall’AGI. Pare però che i ricercatori indiani citati da Montagnier, in realtà, abbiano ritirato l’articolo dopo aver ricevuto vari commenti dalla comunità dei ricercatori, i quali li hanno convinti a rivedere sia l’approccio tecnico che l’interpretazione dei risultati.

Lo scienziato Trevor Bradford, che lavora al Fred Hutchinson Cancer Research Center e che su Twitter raccoglie thread sulle ricerche che riguardano SARS-COV-2, inoltre, a riguardo ha mostrato che gli inserti trovati nel virus sono stringhe minuscole che hanno corrispondenza con molti altri virus, e non solamente con l’HIV.

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Coronavirus, Montagnier: “Il governo di Pechino nasconde delle cose”

“La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare- ha continuato nell’intervista Montagnier- eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molti morti”. Secondo Montagnier, inoltre, “con l’aiuto di onde interferenti, potremmo eliminare queste sequenze e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molti mezzi a disposizione”. Per il premio Nobel, comunque, “la storia del mercato del pesce è una bella leggenda, ma non è possibile che sia solo un virus che si è trasmesso da un pipistrello. Probabilmente è questo che hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l’Aids utilizzando il coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni si può dire. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del coronavirus”.

Tutte queste affermazioni potrebbero sembrare il risultato di una mente complottasta. Non secondo Montagnier, però. “Il complottista è quello che nasconde la verità. Credo però che in questo caso sia il governo di Pechino che ha nascosto le cose. La verità però viene fuori, come ho detto. ‘Errare humanum est’, e non è il caso di fare accuse ora né di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore” ha concluso.

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Luc Montagnier, lo scienziato complottasta

Certe teorie un po’ forzate sono note nella storia di Montagnier. Anni fa, per esempio, aveva sostenuto la possibilità che in Italia ci fosse un rischio imminente di un’epidemia di Ebola. Montagnier nel nostro Paese è diventato famoso soprattutto grazie a un’intervista rilasciata a Le Iene nella quale dichiarava che l’AIDS si potesse trasmettere tramite il bacio. Questa informazione, ovviamente, è falsa, ma sembra non essere la più scandalosa detta. Il premio Nobel sostenne alcune teorie secondo cui l’acqua conteneva memoria degli agenti patogeni non più presenti in essa, oppure ne rese nota un’altra sulle onde elettromagnetiche emesse dalle sequenze del DNA, utili a diagnosticare malattie. Studio che venne giudicato “privo di validità scientifica poiché carente riguardo al protocollo sperimentale, alle apparecchiature usate, alle semplici basi teoriche”.

Poi ancora affermò che il sistema immunitario con gli antiossidanti e gli integratori alimentari si poteva aiutare a combattere l’Aids. Montagnier era persino apparso a un congresso di no-vax, appoggiando la famigerata correlazione tra i vaccini e l’autismo, teoria smentita in più occasioni. Proprio queste teorie gli sono costate, tempo fa, la richiesta da parte di 35 premi Nobel di rimuoverlo dal ruolo di direttore part time del Centro Chantal Biya internazionale di riferimento, a Yaoundé. La domanda venne messa per iscritto tramite una lettera di Richard Roberts, un biologo molecolare a sua volta premio Nobel. Nel testo, Montagnier veniva accusato di aver sostenuto delle teorie lontane dalla ricerca scientifica. >>Tutte le notizie di UrbanPost