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Coronavirus Cina sintomi, incubazione e prevenzione: come si trasmette

28/01/2020 19:24 - Aggiornamento 31/01/2020 16:38

Un’accelerazione spaventosa quella del Coronavirus di Wuhan. La Commissione sanitaria nazionale cinese ha dichiarato oggi che sono saliti a 4.515 i casi di contagio, quasi il doppio in 24 ore, considerando le 2.744 unità di ieri. A quota 106 il numero dei decessi, ma sono quasi 7.000 i casi sospetti in attesa di conferma. Cresce con l’epidemia il timore del contagio, cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime ore? Quanto sappiamo del Coronavirus? Come proteggerci?

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Coronavirus Cina Wuhan, sintomi, incubazione e prevenzione: come si trasmette

L’Organizzazione mondiale della sanità, che in questi giorni invita tutti a “mantenere la calma”, si è detta “preoccupata” per gli studi che parlano della possibilità di portatori di coronavirus cinese senza sintomi e che potrebbero infettare altre persone. È questo il caso del primo contagio europeo, di un tedesco che ora si trova in Baviera, in buone condizioni. L’uomo ha contratto il virus tramite contatto con una donna che non presentava sintomi. Un problema piuttosto importante quest’ultimo, che potrebbe determinare una delle cause della possibile esplosione del virus: molte persone potrebbero, infatti, essere infette senza saperlo e dunque trasmetterlo ad altri, magari viaggiando e frequentando luoghi pubblici. Gli esperti hanno fatto sapere che il coronavirus ha un periodo di incubazione di circa 10-14 giorni. I sintomi sono molto simili a quelli influenzali: tosse, febbre, difficoltà respiratorie e malessere generale. Come riconoscere il Coronavirus? Ci sono accorgimenti per prevenirlo? Come bisogna comportarsi? L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una sorta di vademecum pensato per rispondere alle tante domande di questi giorni sull’epidemia cinese che sta spaventando (inutile nasconderlo) il mondo intero.

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«Il nostro Paese ha già messo in atto iniziative di prevenzione e controllo sui passeggeri in arrivo dalle zone colpite!»

Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), ha spiegato che questo virus che avrebbe fatto un salto di specie dall’animale all’uomo, ora si trasmette da persona a persona per contatto ravvicinato. «Informazioni sulla sua contagiosità, sulla diffusione del focolaio iniziale e sulla gravità clinica non sono ancora definitive e vengono continuamente aggiornate. Il virus, comunque, sembra causare soprattutto polmoniti, ma non è noto quale sia la proporzione di casi più lievi. Singoli pazienti infetti provenienti da Wuhan sono stati prontamente identificati e sottoposti a isolamento in diverse città asiatiche e negli USA. Nel frattempo, la Cina ha deciso misure restrittive sui viaggi nazionali e internazionali per circoscrivere il focolaio epidemico», ha spiegato l’esperto, che ha poi precisato: «In attesa di raccomandazioni più precise da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il nostro Paese ha già messo in atto iniziative di prevenzione e controllo sui passeggeri in arrivo dalle zone colpite. Sebbene la situazione non sia tale da generare un allarme generale, è tuttavia il caso di essere particolarmente prudenti e seguire l’evoluzione dei focolai con particolare attenzione!».

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Cos’è il Coronavirus: perché si chiama così

I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal banale raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per via delle punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. Sono molto comuni in molte specie animali, ma talvolta possono infettare evolvendosi pure l’uomo. Nel caso dell’epidemia di Wuhan si tratta di un nuovo ceppo non ancora identificato.

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Come si trasmette: accorgimenti per non essere contagiati

Passiamo ora alla trasmissione. I coronavirus umani passano da una persona infetta a un’altra attraverso ad esempio la saliva, magari starnutendo o tossendo; mediante contatto diretto tra persone; toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi e ancora attraverso la contaminazione fecale. Per evitare di essere contagiati si possono seguire alcuni accorgimenti: lavare spesso le mani, starnutire usando fazzoletti usa e getta; usare la mascherina in caso di influenza; evitare cibi come carne cruda, frutta e verdura non ancora lavate; non bere bibite non imbottigliate e infine evitare contatti con persone che hanno sintomi sospetti.

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