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Coronavirus, Conte: “Multe più alte per chi non rispetta le ordinanze”

24/03/2020 20:13

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte poco fa è apparso in conferenza stampa per spiegare quanto deliberato durante il Consiglio dei ministri avvenuto nel pomeriggio. Dalla riunione, è emerso il nuovo decreto del governo contro la diffusione del coronavirus. Nello specifico, sono state decise nuove sanzioni più severe per chi viola le ordinanze, si è parlato del rapporto tra lo Stato e le Regioni e ha smentito l’ipotesi di prorogare tutte le misure fino al 31 luglio 2020.

Coronavirus, Conte: “Lasciamo che i presidenti di Regione possano adottare misure più restrittive”

Parlando in diretta Facebook, il Presidente Conte ha spiegato che si lascerà ai presidenti di Regioni la possibilità di adottare misure più restrittive e provvedimenti più severi, “entro il campo delle loro competenze. La sanità è una competenza regionale, noi stiamo facendo di tutto per fornire supporto, ma è chiaro che la competenza sulle misure restrittive deve essere dello Stato. La cornice delle disposizioni è fornita dal Governo, ma lasciamo alle Regioni che devono far fronte a particolari esigenze sanitarie di adottare misure ulteriori”.

Inoltre, il Premier ha annunciato che, a partire da domani, verrano stretti i rapporti tra l’attività di governo e il Parlamento sul tema coronavirus. “Ogni iniziativa del governo sarà trasmessa ai presidenti delle Camere, e ogni 15 giorni andrò a riferire le misure adottate al Parlamento. Servirà a consentire che anche il parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, possa seguire continuamente il lavoro”. A livello sanzionato, poi, è stata deliberata l’adozione di misure più severe: una multa che va da 400 euro a 3mila euro che si aggiunge alla sanzione già prevista.

“Voglio precisarlo- ha detto Conte- sono veramente soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti gli italiani stanno avendo nel rispettare le indicazioni che abbiamo fornito. Le forze dell’ordine stanno facendo un attento monitoraggio per quanto riguarda il rispetto delle prescrizioni. Devo dire però che la stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando a queste nuove regole che comportano anche delle nuove abitudini di vita. Questo ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi. Tutti insieme dobbiamo fare la propria parte per affrontare e vincere questa emergenza”.

https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/229034344907666/

Conte: “Non tenete conto della bozza diffusa questa mattina”

Dopodiché Conte ha chiarito i dubbi scaturiti dalla fuga di notizie di questa mattina sulla bozza di decreto diffusa dalla stampa. “Da questa mattina purtroppo ancora una volta assisto all’indebita diffusione di una bozza che è una versione già superata. Non tenete conto della bozza che è stata pubblicata. Vorrei precisare che si è creato un po’ di dibattito sul fatto che l’emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020 con questo decreto legge. Nulla di vero. Vorrei ricordare che quando abbiamo adottato il primo significativo provvedimento abbiamo deliberato, a fine gennaio, lo stato di emergenza nazionale. Lo abbiamo fatto un attimo dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha decretato l’emergenza un’epidemia di carattere globale.

Siamo subito prontamente intervenuti e abbiamo dichiarato l’emergenza nazionale per uno spazio di sei mesi. Questo non significa che le misure restrittive che adesso sono in vigore saranno prorogate fino al 31 luglio 2020. Quello è lo spazio dell’emergenza, ma noi siamo pronti in qualsiasi momento. Ci auguriamo prestissimo di allentare le morsa di queste misure e nel caso superarle. E anzi, siamo fiduciosi che ben prima di quella scadenza che avevamo ipoteticamente fissato all’inizio si possa davvero tornare alle nostre abitudini di vita. A un migliore stile di vita”.

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Coronavirus, Conte: “Questo è il periodo del confronto”

Infine, rispondendo alla domanda di un giornalista sulla contrattazione con le parti sociali, il Presidente Conte ha spiegato: “Questo è il periodo del confronto. Quando abbiamo chiuso le attività produttive ci siamo confrontati con sindacati e con le associazioni di categoria, perché è complicatissimo decidere quali siano i comparti essenziali e quali invece non lo siano. Stiamo facendo degli aggiustamenti, coinvolgendo anche i sindacati, che non sono sempre rimasti soddisfatti da tutte le disposizioni del governo in materia di chiusura. Mi auguro che non ci siano scioperi, in questa fase d’emergenza il Paese non se lo può permettere”. E lo stesso vale per i carburanti, sottolinea Conte: “Dobbiamo garantire tutti i servizi essenziali, quindi posso assicurare che la filiera alimentare verrà garantita, così come il rifornimento di carburante”.

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