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Coronavirus in Europa, la situazione preoccupa: crescono vertiginosamente i casi

15/10/2020 09:48

Ci dobbiamo preparare a un nuovo lockdown? Al momento no, ma l’ipotesi non viene nemmeno esclusa. Stando alle parole del Presidente Conte, infatti, “tutto dipenderà dal comportamento dei cittadini”. In Europa l’emergenza Coronavirus sta di crescendo vertiginosamente. In particolare, alcuni paesi come la Francia, la Spagna, la Germania e il Regno Unito stanno registrando numeri sempre più alti. Sebbene secondo gli esperti non si possa ancora parlare di una vera e propria seconda ondata, bisogna procedere con molta cautela e attenzione. Per questo in tanti, compresa l’Italia, stanno predisponendo delle nuove restrizioni.

>>Leggi anche: Coronavirus, Crisanti: «Lockdown a Natale? È nell’ordine delle cose»

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Coronavirus, possibilità di misure più restrittive per le Regioni

L’Italia sta toccando numeri di positivi mai raggiunti prima. Stando ai dati riportati nel bollettino di ieri, infatti, i nuovi casi sono stati 7.332. Quello che è cambiato dall’inizio dell’emergenza, però, è il rapporto tra positivi, ricoverati, guariti e morti. E, soprattutto, è aumentato notevolmente il numero dei tamponi effettuati (152.196 nelle ultime 24 ore). Solamente ieri i guariti sono stati 2037 in più rispetto al giorno prima, con un incremento di circa 600 unità. I morti, invece, sono stati due in più: 43 in totale. La Regione con più casi positivi nelle ultime 24 ore è la Lombardia che fa registrare un boom di nuovi contagi (+1.844), seguita da Campania, Veneto e Toscana.

Per questo motivo è giustificabile la stretta che il governo ha voluto imporre con l’ultimo Dpcm. E per lo stesso, ha sottolineato Conte, è stata predisposta “la possibilità di introdurre misure restrittive non appena se ne presenti la necessità. Per quelle di allentamento occorre invece un’intesa con il ministro della Salute”.

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Nuovo lockdown a Natale?

Si parla già, tra l’altro, di un possibile nuovo lockdown verso Natale. Ancora, però, è presto per dirlo: “Io non faccio previsioni per Natale. Dipenderà dal comportamento dei cittadini.- ha commentato Conte- “Continua questa curva che sta lentamente ma progressivamente crescendo, è la ragione per cui abbiamo adottato misure più restrittive: non ci ha fatto affatto piacere ma dobbiamo adesso rispettare le regole più restrittive“, ha aggiunto. L’infettivologo Andrea Crisanti, invece, sembra esserne più convinto: “Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose.- ha affermato- Si potrebbe resecare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo. Più che misure sui comportamenti, occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere sui 10-12 mila casi al giorno”.

In Lombardia, però, al momento, si sentono abbastanza sicuri: “Quando i posti in terapia intensiva verranno esauriti nei 18 ospedali-hub predisposti, attiveremo l’ospedale in Fiera”, ha infatti dichiarato poi l’assessore alla Sanità della Regione Giulio Gallera in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

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Coronavirus in Europa, la Francia dichiara il nuovo lockdown

L’aumento vertiginoso dei casi non ha lasciato alternativa alla Francia: da venerdì sarà di nuovo stato d’emergenza, scaduto lo scorso 9 luglio. Questo permette di adottare provvedimenti urgenti e imporre delle restrizioni: da sabato, infatti, è previsto il coprifuoco nella regione di Parigi e in altre città dalle 21 alle 6 del mattino. Le restrizioni andranno avanti per almeno sei settimane, e le città che saranno coinvolte sono, oltre a Parigi, Grenoble, Lille, Lione, Montpellier, Saint-Etienne, Aix-en-Provence, Marsiglia, Rouen e Tolosa. “Non abbiamo perso il controllo, ma in Francia la situazione è molto preoccupante“, ha spiegato Macron parlando in diretta tv. Il presidente francese ha sottolineato inoltre che questo non è il momento di “cedere al panico né di restare inermi”, ma di reagire perché il virus è “pericoloso e grave per tutti”.

Germania, 6.638 nuovi casi nelle ultime 24 ore

Nemmeno la Germania si può sentire al sicuro. Solamente nelle ultime 24 ore, infatti, ha registrato 6.638 nuovi casi, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Per questo la cancelliera Angela Merkel ha deciso di limitare a un massimo di 10 le persone autorizzate a partecipare alle feste private nelle regioni con un alto numero di casi. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo di utilizzo della mascherina dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza e dove viene superata la soglia dei 35 nuovi contagiati ogni 100mila abitanti in una settimana. Una stretta è arrivata anche sulle attività: è stata imposta la chiusura alle 23 per tutti i ristoranti che si trovano nelle regioni e nelle città considerate focolai.

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Coronavirus, in Catalogna bar e ristoranti chiusi per 15 giorni

La Spagna continua a essere uno degli Stati con il tasso di contagio più alto d’Europa. Per questo la Catalogna ha deciso di chiudere tutti i bar e i ristoranti per i prossimi quindici giorni. “Una decisione dolorosa, ma necessaria”, l’ha definita il presidente ad interim della regione Pere Aragones. Una misura, tra l’altro, in linea con quanto decretato anche nei Paesi Bassi e in Irlanda del Nord, dove i pub resteranno chiusi per un mese e le scuole per due settimane. “E’ una decisione che non abbiamo preso con leggerezza. Se non ribaltiamo la situazione adesso ci troveremo in grosse difficoltà”, ha spiegato infatti la premier nordirlandese Arlene Foster.

Anche la situazione delle Repubblica Ceca preoccupa particolarmente. Lì, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nelle ultime due settimane è stato registrato il più alto tasso d’infezioni in Europa. Per questo motivo, per le prossime settimane le scuole rimarranno chiuse, così come i campus universitari, i bar, i locali. L’annuncio è arrivato dopo la registrazione di 8.000 nuovi casi. >>Tutte le notizie di UrbanPost

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