E’ stato scoperto un nuovo focolaio di Coronavirus nei magazzini della ditta di logistica Bartolini a Bologna. Nelle sedi di via Roveri, da circa quarantacinque operai che erano risultati positivi ora il numero si è alzato fino a sessantaquattro, tra lavoratori e familiari. Di questi, solamente nove hanno riscontrato alcuni sintomi, due sono ricoverati in reparti Covid, mentre tutti gli altri sono stati costretti all’isolamento domiciliare. “Sono 47 i dipendenti positivi, di cui 6 sintomatici”, a cui si sommano “altri 17 casi, riconducibili al focolaio lavorativo della Bartolini, tra familiari e conoscenti. Di questi, tre sono sintomatici”, ha spiegato il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna Paolo Pandolfi.
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Coronavirus Bologna, 64 persone positive
Ora lo screening per cercare di confinare il focolaio è esteso a 370 persone, e pare ci siano dei casi anche in Dhl e Tnt. “E’ una cosa grossa, la situazione sta peggiorando- ha commentato il sindacalista Simone Carpeggiani di SiCobas con Fanpage.it- Parliamo di almeno mille persone. Siamo preoccupati, anche perché nessuna di queste aziende ha chiuso”. L’indagine è iniziata nei giorni scorsi dopo la segnalazione di un medico. “I lavoratori hanno contattato tardivamente il proprio medico”, ha sottolineato il direttore Pandolfi. “Questo non va bene. Serve molta responsabilità in questo momento”, ha aggiunto. Adesso Bartolini Corriere Espresso “sta seguendo e gestendo con estrema attenzione l’evolversi della situazione legata al cluster Covid-19 verificatosi nel proprio magazzino di Bologna Roveri e originato da lavoratori di servizi logistici di magazzino gestiti da una società esterna”, ha fatto sapere l’azienda.
Oltre all’impresa, anche l’Ausl di Bologna sta monitorando la situazione: “Il focolaio è sotto controllo e sappiamo dove fare le indagini. E’ probabile che ci sia un’evoluzione in crescita nei prossimi giorni. Anzi, più troviamo nuovi casi meglio è, perché vuol dire che la nostra attività sta funzionando”, ha assicurato Pandolfi. In particolare, il focolaio riguarda appunto un reparto di stoccaggio dove lavorano i magazzinieri della ditta. Nei giorni scorsi l’area è stata sanificata e l’attività lavorativa ridotta ai minimi termini, visto il numero di dipendenti finiti in isolamento precauzionale in attesa dei test. Inoltre, è stato evidenziato dai controlli che non tutti portavano la mascherina, che non era sempre garantito il rispetto delle distanze e che c’erano alcune mancanza anche sulla gestione dei locali in termini di pulizia.
Coronavirus Bologna, Viale: “Oggi siamo pronti, non ci facciamo prendere alla sprovvista”
“Soltanto degli incompetenti possono permettersi di dire che il virus non c’è più”, ha dichiarato Pierluigi Viale, il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sant’Orsola. “Io ho sempre recitato la parte del gufo chiedendomi non se ci sarebbe stato un focolaio, ma quando. Perché quando si passa da una fase pandemica a una endemica, il virus circola sotto traccia e può scoppiare un incendio. È proprio il caso che stiamo studiando. C’è poi una considerazione importante da fare: non siamo davanti a un cluster di malati ma di infetti, la stragrande maggioranza di queste persone non ha sintomi e soltanto una è ricoverata in ospedale nel reparto di Malattie infettive. Siamo riusciti a identificare il focolaio proprio perché il nostro sistema funziona e abbiamo la possibilità di andare a scovare subito i positivi.
La differenza con quattro mesi fa è che oggi siamo pronti, non ci facciamo prendere alla sprovvista. La situazione è sotto controllo, è in corso l’attività per capire le reali dimensioni del contagio. Non siamo né ottimisti né pessimisti”. >>Tutte le notizie di UrbanPost