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Coronavirus, Gabrielli: «Cambieremo il modulo per l’autocertificazione»

26/03/2020 16:29 - Aggiornamento 26/03/2020 16:38

Giovedì 26 marzo 2020 – Coronavirus Italia News. Il modulo per l’autocertificazione cambia ancora. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la scorsa notte, di altre disposizioni, il testo dell’ultimo modello apparso appena tre giorni fa è destinato ad essere modificato. A darne l’annuncio il capo della Polizia, Franco Gabrielli,SkyTg24. «Stiamo per editare l’ennesima autocertificazione che è stata in qualche modo oggetto di ironie. Noi non lo facciamo perché non sappiamo che cosa fare!» – ha specificato il 60enne viareggino – «Lo facciamo perché cambiano le disposizioni e dobbiamo aggiornarle. Questo nuovo modulo intercetterà moltissime delle questioni che a volte attengono alle specificità dei singoli problemi». 

Franco Gabrielli

Coronavirus, Gabrielli: «Cambieremo il modulo per l’autocertificazione»

Nel corso del suo intervento il capo della polizia Franco Gabrielli ha parlato anche dei controlli fatti dalle forze dell’Ordine in queste ultime frenetiche settimane. «Fino al 24 marzo abbiamo controllato oltre 2,5 milioni di persone e abbiamo rilevato 110 mila comportamenti non corretti sanzionabili», ha detto il prefetto, che ha aggiunto: «La stragrande maggioranza dei cittadini è rispettosa dei divieti, ma c’è un’altra parte che forse non è consapevole dei rischi o è allergica ai divieti e si comporta in maniera negativa!». Gabrielli ha, infatti, voluto poi ricordare cosa accade a chi non rispetta la quarantena: «Nei giorni scorsi avevo sottolineato l’esigenza di misure più efficaci. Il Governo ha fatto un nuovo decreto che, all’articolo 4, introduce un quadro sanzionatorio diverso. I comportamenti scorretti potranno venire sanzionati con l’articolo 452 del Codice penale, che punisce i comportamenti colposi con una pena fino a 12 anni di reclusione».

Gabrielli

«Dobbiamo essere rigorosi, ma anche umani, comprendere che i cittadini sono bersagliati con disposizioni non sempre omogenee»

I provvedimenti ci sono e vanno rispettati, anche perché sono state pensati proprio per contrastare la diffusione del Coronavirus. «Ai miei ho detto che dobbiamo essere rigorosi, ma anche umani, comprendere che i cittadini sono bersagliati con disposizioni non sempre omogenee, abbiamo infatti anche disposizioni regionali», ha dichiarato sempre Gabrielli, facendo capire, tra le righe, che non si può applicare la legge in maniera ‘ottusa’. «Dobbiamo quindi far perseguire i furbi ma comprendere una parte di cittadini che vive una condizione di necessità che non sempre trova riscontri in un modulo e bisogna aiutare chi ha bisogno», ha concluso il capo della Polizia. Le denunce finora raccolta non finiranno nel nulla: «Se è vero che ci sono medici e paramedici che sono la nostra frontiera perché stanno salvando tante vite, è vero anche che i nostri uomini e le nostre donne delle forze dell’ordine, della polizia, delle forze armate sono impegnati in un’altra battaglia, quella di spezzare la catena del contagio», ha ribadito con forza Gabrielli.

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