Sul “Quotidiano Nazionale” l’intervista al professor John Ioannidis, epidemiologo greco-americano dell’Università di Stanford in California, autore di uno dei saggi più letti nella storia, intitolato “Perché la maggior parte dei risultati prodotti dalla ricerca sono falsi”, presentato in apertura del Festival della Scienza medica tenuto a Bologna. Ioannidis ha cercato di dimostrare attraverso il suo articolo che “le persone entrate in contatto con il Coronavirus sono molte di più di quelle accertate”. A tal proposito il giornalista Valerio Baroncini ha voluto fargli qualche domanda.
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Coronavirus Ioannidis (epidemiologo): «Secondo lockdown? Non è necessario e vi spiego perché»
Dopo il lockdown di primavera, potremmo tollerarne un secondo? «Una seconda chiusura sarebbe devastante. Non solo per le finanze, l’economia, i lavori e i lavoratori, ma perché porterebbe una peggiore qualità di vita. Riproporla sarebbe una misura dannosa e aggressiva», ha spiegato il professor John Ioannidis, che a proposito della chiusura totale di marzo ha detto: «È stato una reazione immediata giustificata da una situazione terribile, con moltissimi morti e tanti dubbi. Ma non abbiamo prove che sia stato davvero efficace. Non abbiamo due Italie grazie alle quali comparare i dati, non sappiamo cosa sarebbe accaduto senza la chiusura. Le scelte andrebbero fatte usando dati credibili, raccolti in maniera scientifica».
L’epidemiologo ha poi sottolineato: «La situazione è stata tragica per vari motivi: in primis perché non sapevamo quali trattamenti usare; inoltre le morti sono avvenute soprattutto in case di riposo e in ospedali dove alcuni reparti non erano adeguatamente protetti. Chiuderci in casa non ha migliorato queste situazioni. Il protrarsi del lockdown ha, semmai, aumentato le differenze, accresciuto la povertà e altri tipi di patologie come quelle mentali».
«Non abbiamo ancora la cosiddetta immunità di gregge, ma c’è la prova che molte persone abbiano avuto il virus»
La seconda ondata potrebbe essere più violenta della prima? «È molto difficile predire il futuro, l’epidemia si è comportata in maniera imprevedibile e incerta. Ma se dovessi sbilanciarmi, beh, direi che una seconda ondata non sarebbe grave come quella di marzo. Non abbiamo ancora la cosiddetta immunità di gregge, ma c’è la prova che molte persone abbiano avuto il virus, tanti asintomatici», ha dichiarato il professor Ioannidis. Poi qualche chiarimento sul suo studio scientifico sulla Contea di Santa Clara, in California, per cui l’epidemiologo è stato parecchio attaccato: «Dalle indagini sierologiche su 3.300 persone abbiamo scoperto che molte più di quante si sapesse avevano contratto il virus, dunque l’indice di letalità (numero di morti sul totale dei malati, ndr) era ben più basso di quanto ipotizzato all’inizio della pandemia, scendendo da picchi dell’1,63% allo 0,23%. Aver conosciuto i numeri avrebbe potuto influire sulle scelte».
Coronavirus, il professor Ioannidis: «La pandemia esiste e non è uno scherzo, anche se forse è meno grave di quanto pensassimo»
Come armarsi contro il nemico invisibile? «La pandemia esiste e non è uno scherzo, anche se forse è meno grave di quanto pensassimo», ha concluso il professor Ioannidis, che ha poi invitato la popolazione a sottoporsi al vaccino antinfluenzale: «È importante ogni anno: figuriamoci nell’anno del Coronavirus! Dobbiamo fare di tutto per evitare un secondo lockdown: il 25% dei giovani, senza lavoro e chiusi in casa, hanno già sviluppato forme di depressione e ansia. Non lasciamo che sia questa la vera pandemia». Leggi anche l’articolo —> Coronavirus, Ema al via valutazione del vaccino: «Ci stiamo muovendo rapidamente»