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Coronavirus Italia, 153 contagiati: raddoppiati in 24 ore, siamo terzi al mondo per numero di casi

24/02/2020 08:55 - Aggiornamento 24/02/2020 08:58

Centocinquantatré i pazienti contagiati da coronavirus in Italia: più del doppio in sole 24 ore, in cui i casi sono passati da 76 a 153, attestando il Paese come il terzo al mondo per numero di contagi. Solo tre giorni per ‘scalare la classifica’ e piazzarsi subito dopo Cina e Corea del Sud, dove si contano rispettivamente 78.811 casi di contagio e 2.461 morti e 602 contagiati e 4 decessi. La mappa dell’epidemia nel Belpaese mostra come i casi di COVID-19 siano al momento tutti concentrati al Nord: due i focolai principali, in Lombardia e Veneto.

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Coronavirus Italia, la Lombardia registra il maggior numero di casi

È la Lombardia a registrare i numeri più alti nella lotta al coronavirus: 114 contagiati e due decessi. Ai casi della cosiddetta zona rossa attorno a Codogno che si contano in 49 nell’intera provincia di Lodi, si aggiungono tre positivi a Milano, – tra cui un dermatologo del policlinico poi curato al Sacco – quattordici contagiati a Cremona, sei a Pavia, tre a Bergamo, uno a Sondrio e uno a Monza. In corso esami su 36 persone. Nell’elenco dei contagi in Lombardia anche i tre componenti dello stesso nucleo familiare, riportati in ambulanza da una vacanza in Trentino. In atto le indagini per ricostruire gli spostamenti della famiglia in regione, anche se pare non abbiano avuto molti contatti e abbiano trascorso gran parte del tempo in un appartamento in affitto.

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Veneto secondo focolaio del virus

Un decesso e 25 casi di coronavirus sono invece i numeri del Veneto: 19 contagiati a Vo’ Euganeo – secondo focolaio dell’epidemia – tre a Dolo, due a Venezia e uno a Mira. Tutti ricoverati a Piacenza i nove casi dell’Emilia Romagna, cui seguono i tre in Piemonte, a Torino. Negativi i test su tre cinesi di Cuneo. Attesi i risultati su 23 persone dallo Spallanzani di Roma, tra cui una coppia di giovani di Nettuno tornata dalla Lombardia. «Non siamo impreparati, – ha rassicurato il premier Giuseppe Contela mia sorpresa è dovuta al fatto che c’è stato un picco da un giorno all’altro. Abbiamo sempre lavorato in vista di una potenziale diffusione, non improvvisiamo nulla e abbiamo dei piani».

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