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Coronavirus e mafia, come le organizzazioni criminali guadagnano dalla pandemia

25/08/2020 19:34 - Aggiornamento 25/08/2020 19:47

In uno stato di crisi chi guadagna sono le organizzazioni criminali. Con la caratteristica della velocità e della capacità di lavorare nell’ombra, la mafia oggi (e sempre) è in grado di far avere ai cittadini ciò che lo Stato non riesce a fornire: liquidità immediata. Perché quando si ha necessità di denaro, necessità vera, non importa da chi arriva. L’importante è che ci sia. Così, la mafia cavalca e sfrutta ciò che ha messo in ginocchio l’intero mondo: il Coronavirus. E i bisogni delle persone.

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Coronavirus e mafia, dove non arriva lo Stato ci pensano le organizzazioni criminali

Dove non arriva lo Stato, quindi, arrivano le organizzazioni criminali. E meno verrà sostenuta l’economia dei Paesi più provati dalla pandemia, più potere verrà lasciato nelle mani delle mafie. Perché emergenza è la loro alleata migliore. Tra un titolo di giornale e l’altro sul numero di contagiati, una discussione sui fondi che l’Unione europea ha stanziato e un battibecco sul loro futuro utilizzo, nessuno si sta domandando perché proprio durante la pandemia il reato di usura è aumentato del 9,6%. L’unico di questo tipo a essere cresciuto. Le organizzazioni criminali stanno letteralmente approfittando di un momento di stallo, in cui i riflettori sono puntati principalmente sul sistema sanitario, sui bollettini giornalieri, su come far rialzare lo Stato da una imminente e già iniziata crisi economica, per essere ancora più significative all’interno di un sistema a pezzi.

Mentre tutti i grandi della politica e dell’economia pensano, infatti, le mafie agiscono. E nella realtà dei fatti “aiutano” chi, al momento, è stato dimenticato dalle Istituzioni. Prepotentemente, si inseriscono ancora di più in tutti quei negozi, quelle attività e quelle famiglie che hanno continuato a dover affrontare le spese quotidiane nonostante i sussidi non siano mai arrivati. Perché, come ha sottolineato Roberto Saviano, “quando manca il pane nessuno chiede da quale forno provenga, se legale o illegale”. Una regola che le mafie conoscono bene. Sanno dove andare a proporsi.

Coronavirus e mafia, cresce del 9,6% il reato di usura

E questo, va detto, non è un problema all’italiana. Anzi. Le organizzazioni criminali sono inserite in tutto il tessuto economico mondiale. A maggior ragione questa occasione, quella della pandemia, è l’ideale per far girare ancora più denaro di quanto già non facciano. Esatto, ancora di più: per intenderci, ogni anno la ‘Ndrangheta guadagna circa 60 miliardi. La Camorra tra i 20 e i 35 miliardi. Per questo i discorsi giunti dalla Germania durante il dibattito sui Coronabond e il loro fantomatico arrivo proprio nelle mani delle organizzazioni criminali possono essere considerati quasi nulli. Perché le mafie si iniettano proprio dove lo Stato non riesce ad arrivare. Quindi se i sussidi si concretizzano, allora le organizzazioni potrebbero riscontrare delle difficoltà.

E invece, nel primo trimestre del 2020 l’usura è l’unico reato in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Perché più le banche bloccano i fidi, più le persone hanno necessità di liquidità, più l’usura cresce. Il contante viene consegnato velocemente, gli usurai pagano subito e chiedono una sola cosa come garanzia. Una cosa che tutti hanno, e a cui tutti tengono: la propria vita. L’usuraio è consapevole che quando si rischia la vita, quando si ha il terrore di tornare a casa e trovarla in fiamme, o quando esiste la possibilità che la propria bambina venga stuprata, i debiti verranno sempre ripagati. A qualsiasi costo.

mafia e coronavirus

La Covid Economy

Tutto questo si traduce nella Covid Economy: l’economia generata dalla pandemia. Quella nella quale, appunto, le mafie sguazzano. “Una fortuna per pochissimi, il disastro per tutti”. Quella che va in senso opposto rispetto all’economia di Wall Street. Mentre nella sede della Borsa di New York i grandi numeri dei Tech Giants come Apple e Amazon crescono esponenzialmente, l’economia reale infatti crolla di munito in minuto. E chi va a coprire lì? Proprio le organizzazioni criminali. Il cosiddetto “Dark Money”, il denaro sporco che, in situazioni di crisi come questa, trova le porte spalancate. Senza controlli all’ingresso.

E lo fa negli stessi settori in cui ha sempre lavorato come, per esempio, le pompe funebri. Ma anche nel settore sanitario, in quello alimentare, in quello dei trasporti. Tutti i più colpiti dall’emergenza. Per questo forse è ora che l’Europa apra gli occhi, e intervenga per davvero. Non solo a parole. E’ ora che smetta di fare le conte, di pubblicare allarmi, ipotesi sui vaccini e altro. Ciò che dovrebbe fare è impedire, tramite gli aiuti, che le aziende finiscano nelle mani dei clan. Perché la questione economica è reale, e se non saranno le Istituzioni a occuparsene, ci penseranno le organizzazioni criminali. >>Tutte le notizie di UrbanPost