Il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Gian Paolo Manzella, ha rilasciato un’interessante intervista a Paolo Molinari, giornalista dell’Agi. Nel corso della chiacchierata questi ha parlato della necessità di impiegare tecnologie, intelligenza artificiale, app e dati telefonici per contrastare il coronavirus. Ovviamente senza perdere di vista la riservatezza dei cittadini, che è sacra.
Coronavirus, Manzella: «Contro il Covid-19 sì all’uso di app e dati telefonici, ma con equilibrio»
Nella lotta al Covid-19 l’uso delle nuove scienze può fare la differenza: «Penso che noi dobbiamo studiare tutte le forme per utilizzare le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale per affrontare questa emergenza. E quindi anche app e dati degli operatori di telefonia. Tanto più in un Paese come il nostro con una grandissima penetrazione dell’uso della telefonia mobile», ha spiegato Gian Paolo Manzella. Poi ha aggiunto: «È una grande occasione per fare un salto da questo punto di vista. Ed è questione che ha capito anche l’Europa che ha subito messo in campo un bando all’interno di Horizon 2020 per promuovere progetti in questo senso». Il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico è consapevole dei vantaggi, come pure dei rischi che comporta un’operazione simile. Tra i punti a favore quello di avere dati e servizi importanti a disposizione dell’autorità e dei cittadini per calcolare la penetrazione del virus ed evitare il suo diffondersi. Tra i rischi, ovviamente, quelli legati alla privacy. Problematiche di non poco conto, che non vanno sottovalutate.
«Uso improprio dei dati personali? Ci sono norme e principi ben precisi che debbono essere rispettati»
Sul come evitare che i dati sensibili (stato di salute o spostamenti) vengano sfruttati per un fine diverso Gian Paolo Manzella ha le idee chiare: «Ci sono norme e principi ben precisi che debbono essere rispettati. E bene ha fatto il Garante a ribadirlo con nettezza nelle ultime ore. D’altra parte, ci sono applicazioni che non raccolgono la posizione delle persone, né alcun dato relativo alla singola persona!». Una volta terminata l’emergenza coronavirus si farà ovviamente un passo indietro, proprio per evitare un uso improprio dei dati riservati.
Coronavirus Gian Paolo Manzella: «Se ci si pensa, stiamo già assistendo a limitazioni dei diritti individuali più profondi…»
Quella del Covid-19 è una criticità straordinaria, per questo è importante stabilire tempi e finalità: «Se ci si pensa, stiamo già assistendo a limitazioni dei diritti individuali più profondi – la libertà di riunione, di movimento, addirittura per certi versi di culto. Il tutto in nome di un obiettivo di interesse generale: contrastare la pandemia e tutelare la salute. Quindi, a mio modo di vedere, lo stato di emergenza può giustificare queste situazioni, che ovviamente debbono essere limitate al minimo e costantemente vagliate e valutate dalle amministrazioni competenti. Diversa, ovviamente, la questione a regime. Qui l’obiettivo deve essere sempre quello della massima tutela della riservatezza ed è proprio qui, per molti versi, la sfida per una democrazia moderna: trovare il punto di equilibrio tra i diversi interessi in gioco!», ha concluso il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Gian Paolo Manzella.