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Coronavirus, Massimo Galli: «Penso che ci potremo liberare del virus entro l’estate»

09/04/2020 15:37

Siamo ancora in piena pandemia da coronavirus, ma i dati in Italia incominciano a far vedere la luce in fondo al tunnel. Sono tanti gli esperti che hanno preso la parola in questi giorni. Usciremo il 13 aprile? Molto probabilmente no, ma forse le restrizioni incominceranno ad allentarsi. Questa volta a prendere la parola è a lanciare un po’ di ottimismo nell’aria è Massimo Galli, direttore del dipartimento di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.

coronavirus massimo galli
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Intervista a Massimo Galli

Il professor Massimo Galli in un’intervista a Il Fatto Quotidiano si è espresso sulla situazione che stiamo vivendo affermando che siamo più vicini alla fine di quanto pensiamo. “Mi auguro che ci si possa liberare del virus entro la prossima estate. Qualche buon segnale lo si intravede, a partire dalla minore pressione sui Pronto soccorso che per me è decisiva”. La luce di speranza si fa subito più cupa quando afferma che il virus potrebbe tornare in autunno. “Il rischio di una ondata di ritorno è quanto mai concreto, nulla esclude, infatti, che il virus continui a serpeggiare tra la popolazione”. Quanto ai nuovi contagi – spiega Galli – “non sono certo arrivati dall’estero, stavano sul territorio” e sulla ripresa, dice, “dipenderà dalla capacità di spegnere questi fuochi” ma oggi, aggiunge anche, “il distanziamento sociale sta producendo gli effetti sperati. L’uscita però sarà lenta e su questo dovremo riorganizzare la ripresa”.

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Il ritorno in autunno

“Nel caso drammatico dovessimo trovarci davanti a un nuovo focolaio sarà fondamentale dimostrare di aver imparato la lezione. E dunque dovremo subito circoscrivere il focolaio segnando a uno a uno tutti i contatti. E’ fondamentale che la medicina territoriale abbia una organizzazione tale da poter fare una indagine epidemiologica coinvolgendo medici di base e funzionari della medicina territoriale”, afferma Galli sulla possibilità di nuovi focolai. Inoltre tiene a precisare l’importanza dell’aver imparato la lezione. Se dovessero riapparire altri focolai sarà necessario essere subito pronti a circoscriverlo. Un raggio di speranza con comunque ancora molti dubbi a riguardo. I dati di contagiati e morti in Italia sono ancora molto alti, ma la curva si sta lentamente abbassando questo fa capire che gli sforzi fatti finora sono davvero serviti a qualcosa.

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