Coronavirus partite Iva. Moratoria su mutui e potenziamento al Fondo Pmi. Con il Decreto Legge 18/2020, è stata attiva la neonata task force tra ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana (Abi) e Medio Credito Centrale (Mcc), la banca di Invitalia. “E’ stata adottata una moratoria fino al 30 settembre per i prestiti per le micro imprese, le Pmi, i professionisti e le ditte individuali. L’operatività del Fondo di garanzia per le Pmi, gestito da Mcc, è stata potenziata e ampliata. Ne sono state incrementate le risorse e l’ambito di intervento. Al tempo stesso sono state rese “più veloci e semplici le procedure per l’ottenimento della garanzia”, dice il Mef.
Coronavirus partite Iva: prestiti garantiti fino all’80% dallo Stato
In particolare, sul sito del Mef si evidenzia che la garanzia del Fondo è all’80% dell’importo (e al 90% in caso di riassicurazione di confidi) per tutti i prestiti fino a 1,5 milioni. Rimane inoltre la possibilità di coprire all’80% anche i prestiti fino a 2,5 milioni quando siano rispettate alcune condizioni. La copertura riguarda l’imprenditoria femminile, i prestiti nel Mezzogiorno e i finanziamenti per investimenti. La garanzia riguarda anche tutti i prestiti fino a 5 milioni che rientrino negli ambiti di attività coperti anche dalle sezioni speciali del Fondo stesso.
Liquidità immediata ma c’è di mezzo la burocrazia
È inoltre previsto l’avvio di una linea per la liquidità immediata (fino a 3.000 euro) per gli imprenditori persone fisiche (le cosiddette partite Iva anche se non iscritti al registro delle imprese). L’accesso, dice il Ministero, avviene senza bisogno di alcuna valutazione da parte del Fondo, che si affianca alle garanzie all’80% già attive sul micro-credito e sui finanziamenti fino a 25.000 euro (cosiddetto importo ridotto).
Su questo punto, però, le perplessità sono molte. Caso esemplare quello di un imprenditore di Battipaglia riportato oggi dal quotidiano Il Tempo. Alla richiesta di accedere alla linea di liquidità immediata, gli è stato risposto che serve comunque la solita montagna di documentazione ed è prevista valutazione, anche da parte del Fondo pubblico. Attendiamo fiduciosi che intervenga l’Abi, perché altrimenti rischiamo che queste misure siano del tutto inefficaci. >> Tutte le News