Su Tv Sorrisi e Canzoni l’intervista a Nicola Porro, giornalista, conduttore televisivo, blogger, nonché vice-direttore vicario de ‘Il Giornale’. Il 50enne romano, conduttore di ‘Quarta Repubblica’ su Rete 4, ha raccontato ad Enrico Casarini la sua lotta contro il coronavirus. Risultato positivo al tampone, Porro ha scelto di raccontare in prima persona gli effetti del Covid-19 sul suo corpo attraverso i social. «Paura? No. Zero. Non voglio fare lo sbruffone, non sono particolarmente coraggioso, ma la prima cosa a cui ho pensato è stata che non avrei potuto vedere moglie e bambini per un po’ di giorni, poi ho pensato ai problemi del lavoro».
Coronavirus, Nicola Porro: «La prima cosa a cui ho pensato? Mia moglie e i bambini»
«In sostanza ho avuto la “malattia”, con febbre alta e tosse, da domenica 8 marzo per quattro, cinque giorni. Domenica sono stato male, ma non mi sarei sottoposto a un test, perché quando uno fa televisione sa che deve farla anche con la febbre» – ha confidato Nicola Porro – «C’erano però due differenze: il coronavirus è considerato una sorta di peste e non una normale influenza, e poi Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, aveva deciso che chiunque avesse avuto “contatti” con Milano nei 15 giorni precedenti dovesse stare in “quarantena”. Le due cose e i miei sintomi hanno fatto sì che potessi fare un tampone. All’ospedale Spallanzani di Roma, una struttura organizzatissima, mi hanno detto di farlo già domenica notte. Poche ore dopo mi hanno comunicato che ero positivo».
«Ora sono in attesa di altri due tamponi che dovranno essere negativi»
I familiari, al momento del contagio del conduttore, erano in montagna e lì sono rimasti. La solitudine però non si è rivelata affatto una nemica di Porro: «Nei giorni in cui sono stato male arrivavo alla sera stravolto, quindi ho dormito molto e non me ne sono accorto. Ora faccio tremila cose, sia per il mio sito nicolaporro.it, sia per “Il Giornale”. Comunque ho scritto sempre». Nicola Porro ha confermato anche che il Covid-19 toglie l’appetito: «Avevo qualcosa in dispensa. Comunque non hai per niente fame, non mi è tornata tanto neppure ora, e hai le papille gustative un po’ “addormentate”. La mia famiglia produce olio e quindi ne avevo tantissimo: l’ho usato in mille modi, dal riso all’olio alle bruschette. Mi hanno mandato migliaia di suggerimenti. Se li avessi seguiti tutti mi sarei ammalato di qualcos’altro, quindi ho scelto di mangiare le solite cose e mi sono fatto molto tè con miele e limone». Il giornalista romano ha svelato infine quale è stato il primo segnale di ripresa: «Quando ho visto la febbre scendere da 39° a 37,8° ho capito che poteva essere finita, anche se ero ancora debole». Ora questi è in attesa di altri due tamponi: «Dovranno essere negativi», ha concluso fiducioso il giornalista.