Vai al contenuto

Coronavirus riapertura, Conte: «Pronti a ripartire bene il 4 maggio»

19/04/2020 12:02

Coronavirus riapertura. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ostenta sicurezza e dispensa rassicurazioni agli italiani. La “gente” è stanca di stare in casa ma soprattutto è preoccupata. Per le difficoltà economiche ma anche per i rischi di una riapertura frettolosa, ad epidemia non debellata. Da tutti arriva una richiesta: riaprire in sicurezza. E il premier conferma questa mattina l’accordo con le regioni per una riapertura graduale ed omogenea. Cerchiamo di capire meglio che cosa intende Conte.

coronavirus riapertura

Coronavirus riapertura, Conte: “Linee guida omogenee per la ripartenza”

Nella tarda serata di ieri, sabato 18 aprile 2020, si concludeva la riunione della “cabina di regia” governo-regioni-enti locali. Serviva per aggiornare i passi avanti del governo sulla riapertura. L’esecutivo, di concerto con il comitato tecnico-scientifico guidato dall’Istituto superiore di Sanità e con la task-force guidata da Vittorio Colao sta predisponendo il piano per il dopo “lockdown”.

“Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare –  ha precisato Conte in un post su Facebook – ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione. Nel frattempo continua incessantemente il lavoro del Governo a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza, che tenga sempre sotto controllo la curva epidemiologica e la capacità di reazione delle nostre strutture ospedaliere”.

“Anche i rappresentanti dei governi locali – ha aggiunto Conte – hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione. Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto”.

coronavirus riapertura conte

In vista della riapertura Conte ha ricordato che continua inoltre il confronto con le parti sociali per garantire la massima sicurezza sui luoghi di lavoro e lo sforzo, ance tecnologico, per avere strumenti di controllo e prevenzione dei contagi da Sars-CoV-2 “Dovremo proseguire – ha scritto il premier – nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”.

“Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”.

Coronavirus riapertura

E sull’Europa Conte dice: «Io non mollo»

Da registrare questa mattina anche una lunga intervista concessa da Giuseppe Conte al quotidiano Il Giornale, in cui i premier ha ribadito il suo forte impegno personale  e quello della maggioranza di governo sul fronte europeo, per ottenere il sostegno finanziario per uscire dalla crisi.

“Il governo e la maggioranza che lo sostiene – si legge nell’intervista – sono compatti nel chiedere all’Europa di liberare la sua forza economica come fanno Cina e Stati Uniti, di mettere sul tavolo meccanismi nuovi per una condivisione e una risposta comune all’emergenza economica in atto. Non abbiamo da affrontare un semplice compitino di “matematica” o una questione meramente contabile”.

“Dobbiamo confrontarci con una vera e propria prova di maturità per la nostra Unione. Bisogna dare tutto. Quello sul Mes è un dibattito che rimane al momento molto astratto. È un meccanismo che rimane affidato a un accordo intergovernativo che, all’origine, prevede finanziamenti con condizionalità molto severe anche di ordine macro-economico. Nasce per rimediare a crisi e tensioni finanziarie di singoli Paesi. È la ragione per cui l’ho giudicato inadeguato e insufficiente ad affrontare questa sfida epocale. Dal confronto europeo può però venire fuori qualcosa di molto diverso dal Mes attuale ed è anche questa la ragione per cui appoggiamo la battaglia di altri Paesi che, come la Spagna, hanno chiesto da subito di cambiarlo e di volerlo utilizzare. Valuteremo i dettagli di questa nuova linea di finanziamento al momento opportuno e sceglieremo la strada migliore per i nostri interessi nazionali, con una discussione trasparente in Parlamento”. >> Tutte le notizie di politica italiana