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Coronavirus, Salvini: “Il governo non è in grado di difendere la salute pubblica”

26/02/2020 20:24

Un’epidemia non è sufficiente a fermare le polemiche di Matteo Salvini. Questa poteva essere l’occasione per offrire un’immagine del Paese in momentanea tregua, che si unisce di fronte alle difficoltà. E invece, il leader della Lega continua a cavalcare il contagio da coronavirus per puntare il dito contro il governo giallo-rosso. Un esecutivo, secondo lui, non in grado di fronteggiare l’emergenza sanitaria e che riceverà il suo aiuto solo in caso di nuove elezioni. Come se la sua rivincita fosse più importante del virus che sta colpendo tutto il mondo. Così, il coronavirus è diventato il ring dove si sta tenendo l’ennesimo match tra le forze politiche.

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Coronavirus, Matteo Salvini contro il governo Conte bis: “Non è in grado di gestire l’emergenza”

Ogni occasione è buona per polemizzare e attaccare. “Qualcuno è in grado di difendere la salute pubblica e qualcun altro no”, ha detto rispondendo una domanda sul perché del boom di contagi in Italia rispetto ad altri Paesi europei. “Questo governo è in grado di gestire questa emergenza? La mia risposta è no, quindi noi non siamo disponibili a inciuci. Se c’è da prendere per mano il Paese con una data certa delle elezioni, siamo a disposizione. Ma non è questo il governo”, ha commentato in riferimento alla gestione del contagio da coronavirus durante la conferenza stampa in Senato.

E poi ha aggiunto: “C’è un governo che litiga su tutto ed è chiaro. Contiamo che chi di dovere, se ne stia occupando e preoccupando. Noi all’opposizione possiamo portare proposte, di più non possiamo fare”. Il leader della Lega in seguito ha toccato anche la possibilità di apertura di indagini sugli ospedale in cui è iniziato il contagio, un’iniziativa che ovviamente non appoggia. “Se fosse vera la notizia di un’inchiesta della procura a carico degli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi, dove stanotte i Nas di Cremona hanno fatto una ispezione, saremmo all’assurdo. Sarebbe il risultato delle insinuazioni del presidente del Consiglio. Medici, infermieri e volontari stanno rischiando in prima persona per proteggere tanti italiani: meritano protezione e ringraziamenti”.

https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10157429509883155

Coronavirus, Matteo Salvini: “Città chiuse, porti aperti”

Chiaramente non poteva mancare la polemica sui porti aperti, un must della politica di Salvini. Sui suoi social network il leader del Carroccio infatti ha pubblicato un’immagine della città Codogno, dove le attività sono state chiuse per precauzione, e una con i rifugiati salvati dalla Sea Watch. La fotografia è accompagnata dalla didascalia: “Una situazione triste e grottesca. La Sicilia non può essere trasformata in un’isola di quarantena e, a maggior ragione in questo momento, sia l’Europa a intervenire. I porti italiani dovrebbero essere chiusi”.

Su queste parole è inevitabile una riflessione: in Italia la psicosi da Covid-19, un virus che nel 95% dei casi non risulta mortale, ha portato alla caccia alle mascherine, ai gel disinfettati, al saccheggio dei supermercati, alla dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria e al trasferimento da una regione all’altra dei residenti. Questi immigrati, a loro volta, scappano da situazioni di guerra, povertà, fame e pericoli molto più gravi del coronavirus. Sarebbe bello che Matteo Salvini, almeno di fronte a questa situazione, facesse un passo indietro. Nel momento in cui il suo Paese sta tentando di fronteggiare un virus che sta mettendo al tappeto non solo il sistema sanitario, ma soprattutto quello economico, sarebbe bene non discriminare chi fugge da situazioni molto più complesse, ma esprimere un minimo di comprensione. Soprattutto, se poi si è pronti a indignarsi nel momento in cui gli aerei provenienti dall’Italia vengono respinti per evitare il contagio.

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