La mappa geografica dell’Italia è ora al completo: anche l’ultima regione rimasta esente è ora colpita da coronavirus. Nel giro di poche ore sono tre i pazienti risultati positivi al COVID-19 in Valle d’Aosta. E vanno ad aggiungersi agli ulteriori contagi nel resto della penisola: le ultime notizie diramate dalla Protezione civile parlano dunque di 3.858 persone positive, 148 morti – 41 in più rispetto al giorno precedente – e 414 pazienti dimessi perché guariti. Dei 590 nuovi casi circa la metà, ben 280, appartengono alla Lombardia. Ed è proprio in Lombardia che si è registrato il secondo neonato positivo.
Coronavirus ultime notizie: secondo neonato positivo, ospedali lombardi in emergenza
Dopo il caso di Bergamo, un altro neonato di pochi giorni, ricoverato in patologia neonatale agli Spedali Civili di Brescia, è risultato positivo al coronavirus. Il primo, che si trova all’ospedale Papa Giovanni XXIII della città bergamasca risulta ancora “stabile” dal punto di vista clinico. Al momento, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, negli ospedali lombardi «è stata rallentata del 70 per cento circa tutta l’attività di elezione (cioè quella programmata) e le terapie intensive sono destinate alle emergenze o al Covid19. Abbiamo bisogno di tutte le forze di questo Paese. Le Ong hanno offerto medici per interposta persona. Bene. Ma è utile l’apporto di tutti i medici possibili».
Tre i casi in Valle d’Aosta
Come anticipato, anche la Valle d’Aosta è ormai ‘intaccata’ dal coronavirus: tre i casi positivi al COVID-19 in regione. La comunicazione arriva dalla presidenza della Regione nell’ambito dell’attività di sorveglianza sanitaria attivata per far fronte alla diffusione del contagio. Gli esiti dei tamponi, analizzati dall’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, hanno evidenziato tre casi positivi su cinque. I tre pazienti, in isolamento domiciliare precauzionale, sono sotto sorveglianza medica. Lo stesso vale per i loro familiari e le persone con cui sono state in stretto contatto. Presentano lievi sintomi influenzali e buone condizioni di salute. Si tratta di due turisti e un valdostano, tutti a contatto con le “zone rosse” della Lombardia.
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