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Cosa sono i minibond? Tutto quello che devi sapere

19/03/2024 13:47

I minibond rappresentano una forma di finanziamento sempre più popolare per le imprese, offrendo una via alternativa e accessibile per accedere ai capitali necessari per sostenere la crescita aziendale. Approfondiamo cosa sono i minibond, come funzionano e quali sono i loro vantaggi e rischi. Vediamo anche i passi pratici per investire in minibond e come le imprese possono utilizzarli come strumento di finanziamento. Continua a leggere per scoprire di più.

Cosa sono i minibond?

I minibond rappresentano una categoria di obbligazioni progettate specificamente per le Piccole e Medie Imprese (PMI), offrendo loro un’opportunità unica di accedere a finanziamenti di medio-lungo termine. Questo strumento finanziario è stato creato con l’obiettivo di sostenere i progetti di crescita delle PMI, fornendo loro un’alternativa al tradizionale finanziamento bancario e aprendo le porte al mercato dei capitali.

In sostanza, un minibond è un titolo di debito emesso da un’impresa, solitamente una PMI, con un periodo di maturità che varia da medio a lungo termine. Ciò significa che l’impresa si impegna a restituire il capitale agli investitori alla scadenza del minibond, oltre a corrispondere interessi regolari durante il periodo di validità del titolo.

L’obiettivo principale dei minibond è fornire alle PMI un’alternativa di finanziamento più flessibile rispetto ai prestiti tradizionali. Spesso, le PMI si trovano ad affrontare sfide nel reperire risorse finanziarie a lungo termine per sostenere progetti di crescita, innovazione o espansione. L’emissione di minibond consente loro di diversificare le fonti di finanziamento, riducendo così la dipendenza dal credito bancario e aprendo nuove opportunità di capitale.

Una caratteristica distintiva dei minibond è la loro accessibilità a un’ampia base di investitori, inclusi investitori istituzionali, aziende, e anche investitori privati. Ciò favorisce la democratizzazione dell’accesso ai mercati finanziari, consentendo alle PMI di coinvolgere una varietà di attori nel loro percorso di crescita.

Per gli investitori, i minibond offrono un’opportunità di diversificare il proprio portafoglio e ottenere rendimenti interessanti. L’investimento in minibond consente agli investitori di sostenere direttamente l’innovazione e la crescita delle PMI, contribuendo così al tessuto economico locale.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, come qualsiasi forma di investimento, i minibond comportano rischi. La salute finanziaria dell’impresa emittente, le condizioni di mercato e la gestione accurata delle scadenze e degli interessi sono tutti elementi critici da valutare attentamente prima di investire o emettere minibond.

Chi può emettere minibond?

L’emissione di minibond rappresenta un’importante opportunità per le piccole e medie imprese (PMI) italiane non quotate in borsa di diversificare le proprie fonti di finanziamento e ottenere capitali per sostenere la crescita e lo sviluppo. Tuttavia, tale processo è regolamentato e, secondo le disposizioni del Decreto Destinazione Italia, è riservato a specifiche categorie di emittenti.

Tipologie di società ammesse

Società di capitali: sia le Srl che le SpA non quotate in borsa possono emettere minibond. L’obiettivo è di ampliare l’accesso al mercato dei capitali a un’ampia gamma di imprese di medie dimensioni che necessitano di finanziamenti a medio-lungo termine.

Esclusioni

Banche: non sono ammesse all’emissione di minibond in quanto dispongono già di diversi canali di accesso al finanziamento.

Microimprese: sono escluse per tutelare gli investitori e per garantire che le società emittenti abbiano la capacità di gestire le responsabilità finanziarie associate ai minibond.

Requisiti dimensionali

Fatturato: l’emittente deve avere un fatturato superiore a 2 milioni di euro. Questo requisito mira a garantire che le società abbiano una base di ricavi solida e stabile per supportare il rimborso del debito.

Dipendenti: l’emittente deve avere almeno 10 dipendenti. Tale requisito serve a valutare la solidità e la struttura organizzativa della società.

Finalità dell’emissione

I fondi raccolti tramite l’emissione di minibond devono essere destinati a specifici progetti di crescita, investimenti in attività innovative, espansione commerciale o altri piani strategici ben definiti. La trasparenza e la coerenza nell’utilizzo dei fondi sono cruciali per generare fiducia tra gli investitori.

È importante ricordare che l’emissione di minibond è un processo complesso che richiede la collaborazione di diversi attori, tra cui l’emittente, gli investitori, gli intermediari finanziari e le autorità di regolamentazione. La conformità alle normative del Decreto Destinazione Italia è fondamentale per garantire un ambiente di mercato equo e trasparente.

Altri criteri

Limiti di emissione: il Decreto Destinazione Italia stabilisce un limite massimo di emissione di minibond di 8 milioni di euro per ogni singola società.

Obblighi informativi: l’emittente è tenuto a fornire agli investitori informazioni complete e accurate sulla società, sul progetto di investimento e sui rischi associati all’emissione.

Rating di affidabilità: ottenere un rating di affidabilità da un’agenzia di rating creditizia può aumentare la fiducia degli investitori e facilitare l’emissione dei minibond.

Chi può investire nei minibond?

I minibond rappresentano un’opportunità di investimento interessante per diversi tipi di investitori. Tuttavia, la normativa italiana pone dei limiti a chi può sottoscrivere questi titoli, al fine di tutelare i risparmiatori e garantire la solidità del mercato.

Investitori ammissibili

Investitori istituzionali: banche, assicurazioni, fondi pensione, fondi minibond e altri soggetti abilitati professionalmente alla gestione di portafogli di investimento. Questi investitori dispongono delle competenze e delle risorse necessarie per valutare adeguatamente i rischi e le opportunità associate ai minibond.

Investitori privati qualificati: persone fisiche che soddisfano determinati requisiti di patrimonio ed esperienza professionale. Per essere considerati qualificati, i privati devono:

  • Avere un patrimonio netto superiore a 500.000 euro;
  • Aver maturato un’esperienza professionale in ambito finanziario per almeno due anni;
  • Dichiarare di essere consapevoli dei rischi associati all’investimento in minibond.

Limiti per le Srl

È importante sottolineare che la normativa italiana prevede una limitazione per i minibond emessi da società a responsabilità limitata (Srl). In questo caso, la sottoscrizione è riservata unicamente agli investitori istituzionali. Tale restrizione è stata introdotta per tutelare i risparmiatori, in quanto le Srl sono considerate società a rischio più elevato rispetto alle SpA.

Perché investire in minibond

  • Rendimenti potenzialmente superiori: rispetto ad altri prodotti finanziari come i titoli di Stato o i bond corporate, i minibond possono offrire rendimenti più elevati.
  • Diversificazione del portafoglio: investire in minibond permette di diversificare il portafoglio e ridurre il rischio complessivo.
  • Sostegno all’economia reale: investendo in minibond, si contribuisce a finanziare la crescita di piccole e medie imprese italiane.

Rischi associati

I minibond sono un investimento rischioso. Le principali incognite includono:

  • Rischio di insolvenza: l’emittente del minibond potrebbe non essere in grado di rimborsare il capitale e gli interessi.
  • Rischio di liquidità: i minibond non sono quotati su mercati regolamentati, quindi potrebbe essere difficile venderli prima della scadenza.
  • Rischio di concentrazione: investendo in minibond, si concentra il rischio su un numero limitato di emittenti.

I minibond possono essere un’opzione di investimento interessante per diversi tipi di investitori, ma è fondamentale valutare attentamente i rischi e le opportunità prima di sottoscrivere qualsiasi titolo. È consigliabile consultare un professionista per una valutazione specifica delle proprie esigenze e dei propri obiettivi finanziari.

Foto di Austin Distel su Unsplash

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