Covid a scuola e restrizioni, sulla “gestione dei contagi nelle scuole, mi sembra che sia necessaria una laurea in Filosofia della scienza per comprendere e applicare le disposizioni. Immagino i professori, i dirigenti di istituto e i genitori che si devono orientare in questa complessità che è assolutamente ingovernabile e non gestibile. Nella gestione del Covid a scuola siamo ancora a ‘carissimo amico’. Il problema va affrontato dando autonomia alle scuole nel governo della salute”. Così a La Stampa l’ex coordinatore del Cts, Agostino Miozzo. (Continua a leggere dopo la foto)
Covid a scuola, Miozzo (ex Cts): “Fanno bene i ragazzi a protestare, se avessi 50 anni di meno scenderei in piazza anch’io”
Secondo Miozzo “sarebbe comprensibile” allentare le restrizioni anche nelle scuole. Che aggiunge: “Fanno bene i ragazzi a protestare, se avessi 50 anni di meno scenderei in piazza anch’io. Stiamo mettendo una palla di piombo ai loro piedi. Ricordo che ci sono liceali che hanno fatto due terzi del loro percorso tra Dad e altre forme di didattica strane”.
“Ci vuole un sistema sanitario dedicato, tornando al medico scolastico oppure, poiché i medici sono preziosi, basterebbero degli infermieri per garantire un adeguato sistema di tracciamento. In tutti gli altri Paesi dell’Ue gli studenti si sottopongono anche a due tamponi a settimana. In Italia invece il tracciamento sembra una sfida insormontabile. Com’ è possibile delegare alla famiglia l’onere in termini di tempo e denaro dei tamponi e dell’auto-sorveglianza? È un incubo”.
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“La didattica a distanza? Deve diventare un momento straordinario”
Riguardo alla didattica a distanza, dice ancora Miozzo, ”la presenza dei ragazzi in classe deve essere imposta, la Dad deve diventare un momento straordinario, non può essere un escamotage per affrontare problemi antichi che restano irrisolti. Oltre alla Dad adesso si parla di Dad e di didattica mista, una cosa cervellotica. È un sistema fuori dal mondo che peserà moltissimo su
questa generazione”.
“Nelle classi – ha proseguito l’ex coordinatore del Cts – il problema non è l’assenza di impianti ventilazione dopo due anni di Covid. Sono costosi, complessi, difficili da installare in scuole che spesso sono in edifici antichi. Il problema è che dopo due anni ancora ci sono decine di migliaia di classi sovrabbondanti e nulla si fa per risolvere il problema. Se ci fossero meno studenti nelle classi avremmo risolto anche il problema della ventilazione”.
Covid a scuola, la differenza di trattamento nelle classi tra chi è vaccinato e chi non lo è
Infine interviene sulla differenza di trattamento nelle classi tra chi è vaccinato e chi non lo è: “La discriminazione in ambito scolastico non mi piace. Bisogna evitarla utilizzando un monitoraggio costante attraverso tamponi a tappeto. A scuola sono state ridotte le quarantene, sono valutazioni di carattere politico che mi pare abbiano poco di scientifico. Non mi sembra che il Cts si sia espresso su questo aspetto. Bisogna certamente comprendere che siamo in emergenza e che nelle scuole quando si uscirà dall’emergenza coronavirus si passerà a un’emergenza sociale che vedrà esplodere la rabbia”.