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Covid, Galli stoccata al premier Draghi senza nominarlo: «Memoria corta»

16/04/2022 11:27 - Aggiornamento 16/04/2022 11:34

In un’intervista concessa al «Fatto Quotidiano» il professor Massimo Galli, ex direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha detto la sua sull’attuale situazione epidemiologica, non senza risparmiare una frecciatina a chi sta nelle stanze dei bottoni. «Chi ci governa vuole resettare il virus, ma non ne siamo fuori», ha dichiarato l’esperto, senza nominare il premier Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza. «La memoria di chi ci governa è sovente molto corta, quella dei virus è lunghissima», ha affermato Galli.

galli draghi

Covid in Italia, Galli stoccata al premier Draghi senza nominarlo: «Memoria corta»

«I casi reali sono molto superiori a quelli ufficiali. Prendiamo la Germania. A parità di diffusione della variante ha avuto molti più casi di noi. La spiegazione è che nel nostro Paese tanti non vengono rilevati e contati», ha dichiarato il professor Galli, mettendo in guardia gli Italiani. Secondo il professor Galli non bisogna sottovalutare Omicron, come dimostrato dal «numero dei morti degli ultimi 28 giorni» e dai «numerosi casi di Long Covid legati a Omicron 2. Con strani sintomi che perdurano. Stanchezza cronica, dolori di vario tipo, problematiche al cuore». Per questa ragione l’esperto lancia un monito per la Pasqua invitando ad indossare la Ff2 al chiuso: «Le famiglie conoscono bene qual è il loro stato vaccinale. Sanno cosa possono permettersi per quanto riguarda pranzi, cene, scampagnate viaggi. Mi auguro che passi questo concetto di responsabilità per la tutela degli anziani e delle persone più fragili. Purtroppo queste varianti possono colpire anche i vaccinati. E non siamo tutti uguali di fronte alla vaccinazione. Per questo dobbiamo cercare di proteggere i più deboli, di non esporli a situazioni rischiose».

massimo galli

Le pagelle ai governi Conte e Draghi

Già all’«Adnkronos» l’ex direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, si era espresso sugli esecutivi Conte e Draghi: «Dobbiamo sempre ricordare che siamo stati i primi ad essere colpiti, e siamo stati presi ‘alle spalle’. Non sarebbe stato facile per nessuno fare meglio. Ci sono delle attenuanti. Detto questo va sottolineato che l’organizzazione sanitaria, già logorata da anni di tagli, di disattenzione alla prevenzione, di scelte superficiali ha mostrato drammaticamente la corda». E ancora: «I governi che si sono succeduti in Italia hanno dovuto affrontare l’emergenza partendo da una serie di eventi sfavorevoli.Non credo che nessun altro Paese europeo avrebbe potuto evitare ciò che è successo a noi all’inizio. In altri Paesi la pandemia è arrivata quando l’allarme era suonato in modo molto evidente. Per il resto, come si dice a scuola, avrebbero potuto fare meglio, ma questo è fin troppo facile da dire a posteriori». E ancora: la pandemia «ha impietosamente messo in evidenza come decenni di tagli alla sanità, di abbandono del territorio e della prevenzione, ci avessero messo in grave difficoltà. L’organizzazione di partenza era assolutamente insufficiente». Leggi anche l’articolo —> Mascherine al chiuso, il governo potrebbe decidere di non toglierle più

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