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Covid Italia Ippolito (Spallanzani): «A Natale rischio terza ondata. Come con la Spagnola…»

13/11/2020 08:56

«Prima di tutto dobbiamo ancora capire se si sta raffreddando la seconda ondata. Ma a gennaio dovremo comunque fare attenzione alla terza. Successe anche con la Spagnola, le ondate furono tre. E dobbiamo evitare a Natale e a Capodanno di commettere gli stessi errori dell’estate. Entro primavera partirà l’operazione per proteggere gli italiani con i vaccini, arriveranno i monoclonali. Ecco, non possiamo essere imprudenti: proprio all’inizio dell’anno prossimo potremo iniziare a controllare la pandemia», così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma nonché membro del Cts, parla a “Il Messaggero” delle imminenti festività natalizie.

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Covid Italia Ippolito

Covid Italia, Ippolito (Spallanzani): «A Natale rischio terza ondata. Come con la Spagnola…»

Il monito del direttore scientifico dello Spallanzani è quello di «mantenere misure di contenimento dell’epidemia, dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi riunioni familiari». Insomma non saranno le solite feste: «Si tratta di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale 2021 potremo tornare a festeggiare. I benefici di vaccini, anticorpi monoclonali e nuovi farmaci, li vedremo già in primavera. Io però concordo con Fauci: per tornare alla normalità, servirà tutto il 2021», ha affermato sempre il membro del Cts. Ippolito ha voluto rassicurare però gli Italiani«Dobbiamo essere attenti e prudenti, ma non dobbiamo cadere nel panico. La maggior parte dei pazienti giovani con sintomi guarisce da questa malattia. E tra chi finisce in terapia intensiva, secondo uno studio internazionale, la percentuale dei decessi è molto alta solo dopo una certa età. Il 71,3 per cento tra 61 e 70 anni, il 77,1 tra 71 e 80, 1′84,4 oltre gli 80 anni». E ancora: «Sgombriamo inoltre il campo da notizie che girano: non sono state rilevate mutazioni del virus tali da farci affermare che ci possono essere conseguenze dal punto di vista diagnostico e terapeutico o che incideranno sull’efficacia del vaccino», ha affermato sempre l’esperto.

Ippolito Spallanzani

«Il sistema dei medici di famiglia va profondamente riorganizzato. Molti pazienti ci raccontano che è impossibile essere visitati e preferiscono il pronto soccorso»

Sulle lacune del sistema sanitario italiano il professor Giuseppe Ippolito ha detto: «Quello dei medici di famiglia va profondamente riorganizzato. C’è chi ha 1500 pazienti e quando può visitarli a casa in un momento come questo in cui i casi di febbre sono tanti? Certi studi sono piccoli e pieni di gente, come si garantisce la sicurezza? Dobbiamo ripensare il sistema della medicina di base. Molti pazienti ci raccontano che è impossibile essere visitati dal medico di famiglia e che preferiscono andare in pronto soccorso con la conseguenza di affollamenti e ritardi». Ma ha evidenziato sul finale il direttore scientifico dello Spallanzani: «Sia chiaro,  conosco tanti medici di base che fanno il massimo, ed altri che, come i colleghi ospedalieri, sono più spesso in Tv che in reparto». Leggi anche l’articolo —> Coronavirus, meno dell’1% di chi torna positivo ha una vera reinfezione: la ricerca italiana pubblicata su “Jama”

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