Alla fine a Renzi toccherà fare un passo indietro, e ammettere che ha alzato un enorme polverone per niente. Ieri è arrivato il tanto atteso documento sul Recovery Plan, e dopo qualche lamentela il leader di Italia Viva ha richiesto un paio di giorni per analizzarlo in ogni dettaglio. Il punto però è un altro: dalla parte del Partito Democratico nessuno vuole assecondare una crisi di governo, anzi: quasi si schiva anche l’idea del rimpasto ora. Per questo i due giorni di pausa di Matteo Renzi, oltre a essere sicuramente necessari per esaminare pure le virgole del testo fornito da Conte, serviranno per tentare di capire come muoversi. Ed eventualmente anche per decidere se mollare questa farsa messa in piedi da settimane.
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Crisi di governo, Matteo Renzi spara le ultime cartucce
Sebbene quindi Matteo Renzi non voglia assolutamente cambiare i suoi piani, si è accorto di essere stato isolato dalla maggioranza. E questo potrebbe tradursi presto anche in un’esclusione definitiva del suo partito. In ogni caso, se fino alla settimana scorsa anche il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle guardavano con aria di interesse, ma senza mai ammetterlo ufficialmente, verso la crisi di governo, ora a combattere questa battaglia è rimasto solo Matteo Renzi. La giravolta di intenzioni non è stata molto apprezzata dal leader di Italia Viva, ma davvero si potrebbe definire stupito? Nel dubbio, ha capito di dover rincarare la dose.
Così ieri ha accusato il presidente Conte di essere l’unico capo di governo a non aver stigmatizzato il comportamento di Trump nell’assalto a Capitol Hill, affermando addirittura di non averlo fatto in nome di segreti non solo inconfessabili, ma anche impenetrabili e resi tali grazie al suo controllo sui servizi segreti.
Quando meno te lo aspetti, arriva Bettini a sistemare tutto
Come si suol dire, già che siamo in ballo, balliamo. Solamente questo si presume si stia ripetendo in loop nella testa di Matteo Renzi. Altrimenti i suoi comportamenti proprio non si spiegherebbero. Anche perchè ormai un’altra figura è venuta ufficialmente allo scoperto. Stiamo parlando di Goffredo Bettini, storico volto del Partito Democratico nonché noto stratega dei dietro le quinte. E non è un caso che proprio lui stia cercando di mantenere in piedi quell’equilibrio fragile che è ora la maggioranza, tenendo un piccolo spiraglio di salvezza anche per Italia Viva. Certo è che se Matteo Renzi dovesse continuare a fare questa lotta, Bettini potrebbe sfoderare una exit strategy che prevederebbe, già la prossima settimana, un passaggio parlamentare nel quale conterebbero il numero di votazioni, soprattutto in Senato.
Grazie alla sua lunga esperienza, però, Bettini sa anche che se il governo dovesse prevalere, sarebbe più che altri un fuoco di paglia. Si tratterebbe di una soluzione troppo debole. Ma non si esclude un colpo di scena dell’ultimo minuto. Magari Renzi, una volta ammesso di aver lottato (un’altra volta) uno contro tutti, deciderà di scendere a compromessi e sospendere finalmente le ostilità grazie al riconoscimento di alcune sue ragioni. Ovviamente, però, questo non significherebbero dare una vera tregua a Conte. >> Tutte le notizie di UrbanPost