Crisi di governo, parla il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. “Ho avuto questa ‘malaugurata’ possibilità di entrare in politica. E’ dal 2018 che ogni 6 mesi si parla di rimpasto, di cadute di Governo eccetera. Per dire la verità, io me ne infischio. Sulla mia scrivania ci sono tonnellate di carte, tra piani pandemici e altro. Io lavoro dalla mattina alla sera. Se poi domani qualcuno stacca la spina e mi dice che devo andare a casa, io fino a quel momento avrò lavorato”. Così Sileri, intervenuto questa mattina ad Agorà su Rai 3.
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Crisi di governo, Sileri: “Continuerò a servire lo Stato facendo il medico, perché stare vicino alle persone che soffrono è servire lo Stato”
“Se io pensassi la mia vita in questo ufficio immaginando che domani il mio lavoro è finito, non lavorerei più bene – spiega – Quindi me ne infischio completamente e continuo a fare il mio lavoro come vivo: pensando che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Lo vivo in maniera intensa e fino in fondo. Se cade il Governo, tornerò in sala operatoria e sarò felicissimo di stare con i miei malati. Se non cade, sarò felicissimo di fare il mio lavoro qui”.
“Sulle ipotesi di rimpasto, posso dirle la verità? Me ne infischio. Non si può lavorare pensando che è l’ultimo giorno di lavoro. Io sono qui e servirò lo Stato fino all’ultimo secondo. Noi lavoriamo, mi spiace per coloro che si perdono in chiacchiere”.@piersileri #agorarai pic.twitter.com/4kv4u6iDda
— Agorà (@agorarai) December 14, 2020
“Se poi qualcuno decide di far cadere tutto, io continuerò a servire lo Stato – assicura il viceministro e medico – Perché stare vicino alle persone che soffrono è servire lo Stato. L’ho fatto prima, lo sto facendo adesso, tornerò a farlo come chirurgo. Mi dispiace per coloro che ogni giorno buttano benzina sul fuoco. Lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo. Se qualcuno decide di farla finire, avrà le sue buone motivazioni che non corrispondono alle mie”. >> Le notizie di politica italiana