Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto per il taglio del cuneo fiscale 2020 sulle buste paga dei lavoratori dipendenti: l’operazione, che partirà dal prossimo mese di luglio, vale – quest’anno – poco meno di 3 miliardi, che saliranno a cinque nel 2021. Convocata, invece, per lunedì prossimo, 27 gennaio 2020, una nuova riunione del Consiglio dei ministri per le nomine alla guida delle agenzie fiscali: Ernesto Maria Ruffini dovrebbe tornare alle Entrate, Marcello Minenna andrebbe al Demanio e Antonio Agostini alle Dogane e Monopoli.
Cuneo fiscale 2020, l’ammontare del bonus in base al reddito
Il «trattamento integrativo» garantito dal taglio del cuneo fiscale, stando al testo del decreto approvato dal governo, sarà per il 2020 di 600 euro – ovvero 100 euro al mese – per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo lordo fino a 26.600 euro; inferiore per i lavoratori che hanno redditi tra 26.600 e 35 mila euro. In tali casi, il bonus scende gradualmente fino ad arrivare ad 80 euro al mese. Passando alla fascia successiva, ovvero dei quella dei redditi che oscillano tra 35 e 40 mila euro, gli 80 al mese – 480 euro totali per i sei mesi del 2020 – calano ulteriormente per azzerarsi del tutto a quota 40 mila euro.
La riduzione in oggetto riguarda 11,7 milioni di lavoratori interessati dal vecchio Bonus Renzi, – che sale da 80 a 100 euro al mese – più altri 4,2 milioni di lavoratori, finora esclusi, che orbitano nella fascia di reddito tra 26.600 e 40 mila euro.
Esultanza dal presidente del Consiglio
“Abbiamo appena approvato il decreto che stanzia tre miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, – ha annunciato su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – mettendo più soldi nelle buste paga di 16 milioni di lavoratrici e lavoratori. Andiamo avanti rispondendo ai bisogni dei cittadini con serietà e fatti concreti”. “Una grande soddisfazione anche per la coesione dimostrata dalla maggioranza e per il dialogo positivo con le parti sociali. – ha affermato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in merito all’approvazione del decreto – È un primo intervento concreto nel segno della crescita e dell’equità che costituirà la base di una più ampia riforma del sistema fiscale”.
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