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Dario Argento, carriera e vita privata del regista cult del cinema horror italiano

23/09/2020 16:23 - Aggiornamento 23/09/2020 16:30

Profondo rosso, Suspiria, Trauma, Phenomena: quattro titoli che hanno segnato la storia dell’horror movie italiano e che ci conducono ad un unico grande nome, Dario Argento. Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico di origine romana, Dario eredita la vocazione dal padre Salvatore, anch’esso regista. Non meno importante è stata l’influenza della madre Elda, fotografa di moda di origine brasiliana. Nel 1969, in collaborazione col padre, esordisce coi primi grandi successi dalle sfumature giallo-thriller. Tra questi ricordiamo “L’uccello dalle piuma di cristallo”, seguito da “Il gatto a nove code” e “Quattro mosche di velluto grigio”, dove si avvicina al mondo dell’Horror. Solo pochi anni dopo, nel 1975, Dario raggiunge il successo mondiale con “Profondo Rosso”, capolavoro cinematografico. Ricordiamo questo film soprattutto per la colonna sonora dei Goblin, gruppo progressive rock italiano.

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Dario Argento oggi

Dario e Daria: carriera e vita privata

“Profondo Rosso” ha cambiato la vita di Dario Argento, non solo sotto l’aspetto professionale. Sul set del film, il regista incontra la donna che poi diventerà la madre di sua figlia Asia, Daria Nicolodi. Daria, da quel momento in avanti, parteciperà come attrice o sceneggiatrice in tutti i film di Dario, fino alla loro rottura, nel 1985. Dopo quasi vent’anni di silenzio, nel 2007 ricordiamo un importante ricongiungimento professionale tra i due. Dario e Daria, insieme alla figlia Asia lavorano insieme ad un grande progetto: “La terza madre”, sequel di “Suspiria” e “Inferno”. Asia Argento, per la quale non servono presentazioni, dopo una lunga carriera come attrice, porta avanti l’eredità del padre, spaziando tra videoclip e cortometraggi dai toni noir.

Dario Argento da giovane

Scheletri nell’armadio, non solo sul set

Possiamo definire Dario argento un genio ribelle. A soli 15 anni abbandona il liceo classico e si trasferisce a Parigi e lavora come lavapiatti. Una testa calda, un uomo determinato, ma anche un visionario “Ho paura del buio come di tante altre cose normali. Ma di notte sono perseguitato da pensieri più profondi, da incubi che hanno poco a che fare con il reale. Sono visioni, allucinazioni” dichiara “Per esempio, quando vedo un film sul diavolo, non mi impressiono. Però, qualche tempo fa ho letto un libro che parlava anche del diavolo e mi ha messo una paura pazzesca. Ero a casa da solo e sono dovuto scappare in albergo. Guardavo il corridoio e pensavo che ‘lui’ sarebbe arrivato da un momento all’altro”.

Possiamo definire Dario Argento un personaggio sopra le righe. Ha saputo sfruttare il proprio talento, un mix di oscurità e genialità, e ne ha fatto un vero e proprio marchio che ha segnato la storia del cinema italiano.

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