Decreto Draghi coprifuoco confermato alle 22. Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo dpcm Covid che delinea il calendario delle riaperture, ma senza il voto della Lega. Il segretario del Carroccio Matteo Salvini si è astenuto. Qualche ora prima della riunione l’ex ministro dell’Interno ha mandato un messaggio sul cellulare del premier Draghi con un avvertimento: «Sono pronto a non votare il decreto se il coprifuoco non sarà spostato alle 23». Una richiesta che aveva trovato il supporto di molti governatori: da Zaia, presidente del Veneto, a Toti, alla guida della Liguria.
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Coprifuoco alle 22 confermato, la Lega si astiene. Draghi: «Fatico a comprendere»
Sui contenuti del nuovo decreto anti-Covid, quello che entrerà in vigore a partire da lunedì 26 aprile, c’è ancora distanza tra le Regioni e il governo Draghi. D’accordo con l’estensione graduale è il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, il coprifuoco alle 22 è “una scelta giusta”. «Credo che il coprifuoco alle 22 sia la scelta giusta. Ogni misura deve essere dentro una strategia organica e se il punto di equilibrio del governo prevede aperture, la possibilità di cenare all’aperto fino alle 22 è la scelta giusta», ha detto l’ex segretario dei Dem. Il “casus belli” l’orario del coprifuoco appunto.
Sul piede di guerra il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, che ai microfoni di “Radio Capital” ha detto: «Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro». Al Cdm Salvini aveva picchiato forte, insistendo sulla «riapertura dai primi di maggio anche delle attività al chiuso e l’estensione almeno fino alle 23 della possibilità di uscire». Richiesta caduta nel vuoto. E il premier Draghi non ha taciuto il suo disappunto per l’astensione: «Fatico a comprendere. Si tratta di decisioni che abbiamo preso insieme».
Posticipato al 31 luglio lo stato d’emergenza
«Il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi», ha detto il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini a su “Rtl 102.5”. Fiducioso il dem Zingaretti: «La voglia di tornare a vivere è giusta e legittima e va ascoltata». Ma è il momento di abbassare la guardia: «I risultati li avremo vaccinando, vaccinando, vaccinando e stando molto attenti agli assembramenti», ha detto il presidente del Lazio. Il coprifuoco quindi resterà alle ore 22, almeno fino al primo giugno, poi potrà essere rivalutato. Il decreto, inoltre, posticipa al 31 luglio lo stato di emergenza. Sarà consentito sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso solo dal primo giugno. «Il premier Draghi ci ha detto che tra 15 giorni ci sarà un nuovo decreto con nuove aperture, bene lo voteremo», ha concluso il leghista Salvini dopo il Cdm. Leggi anche l’articolo —> Media sondaggi, secondo Termometro Politico la Lega risale mentre il Pd è in calo