Oltre 5 miliardi per compensare le misure restrittive contenute nell’ultimo Dpcm e aiutare i settori più colpiti dal provvedimento: il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Decreto Ristori. Si tratta di fondi destinati a bar, ristoranti, cinema e teatri, per un indennizzo fino a due volte rispetto a quanto già ricevuto con l’ultimo finanziamento a fondo perduto. Due nuove mensilità di Rem, indennità da 1.000 euro per stagionali e lavoratori spettacolo, altre 6 settimane di Cig. E poi ancora un finanziamento da 30 miliardi di euro per consentire a medici di base e pediatri di eseguire “tamponi antigenici rapidi”, il servizio nazionale per il “Contact tracing” e lo stop ai pignoramenti immobiliari fino al 31 dicembre 2020.
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Decreto ristori, come arriveranno le misure approvate
I pacchetti saranno finanziati recuperando risorse inutilizzate in bilancio. “Arriveranno sul conto con bonifico dell’agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo. Subito dopo anche gli altri”, ha spiegato il Premier Conte. Poi ha aggiunto: “Ci sono buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario, ci troveremo di fronte alla necessità di un nuovo lockdown. Dobbiamo scongiurarlo: stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, dobbiamo prendere delle scelte che sono dolorose”.
La chiusura delle attività mette ancora di più in ginocchio dei settori già in difficoltà da mesi. Per questo il Premier ha escluso il ricorso a un’ulteriore tassazione: “Il nostro sforzo di tutte le misure che mettiamo in piedi è di non introdurre nuove tasse. Stiamo facendo uno sforzo incredibile, e questo è già un grande risultato. Vogliamo la pace sociale”.
Decreto ristori, rimborsi entro il 15 novembre
I ristori dovrebbero arrivare “in tempi record entro il 15 novembre”. Lo aveva già affermato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, e lo ha confermato anche il Presidente Conte. Con lo stesso meccanismo utilizzato per il Decreto Rilancio di aprile, “per alcuni settori il coefficiente sarà 1, per i ristoranti 1,5”, e per altri potrà arrivare a 2. Questo significa il doppio rispetto a quello già ricevuto in primavera. A differenza del primo, però, il contributo, che avrà un tetto massimo di 150mila euro, andrà “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”, senza limiti di fatturato, e di conseguenza anche a chi supera i 5 milioni di fatturato.
Saranno erogati prima i fondi a coloro che avevano già fatto domanda, in modo diretto senza bisogno di fare niente, e poi quelli alle nuove richieste. Saranno esclusi, invece, “i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre”, o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data. Anche questa volta, la domanda dovrà essere presentata online tramite l’apposito canale web riaperto dall’Agenzia delle entrate.
Decreto ristori, 800 euro ai precari del settore sportivo
Nella bozza del Decreto ristori, poi, si legge che “per il mese di novembre 2020, è erogata alla società Sport e Salute S.p.A, nel limite massimo di 124 milioni di euro per l’anno 2020, un’indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paraolimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche”. Inoltre, con questo decreto viene istituito il “Fondo per il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche”, nel limite massimo di 50 milioni di euro per il 2020. Questo sarà destinato all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e delle società sportive penalizzate dal Dpcm del 25 ottobre.
Un altro settore molto colpito è quello dello spettacolo. Per questo è stato previsto un rimborso, sotto forma di voucher, per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre fino a gennaio 2021 e cancellati per le restrizioni anti contagio. La misura è valida anche per “i titoli acquistati dal 1 al 24 ottobre non fruiti” ancora e “non fruibili fino al 31 gennaio 2021”.
“Per i settori chiusi completamente come palestre, piscine, teatri e cinema, l’importo viene raddoppiato“, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Putuanelli. “Molti ristoranti sono aperti solo la sera, perdono molto più di metà del loro introito: anche per questi dopo il confronto con le categorie, abbiamo deciso di applicare il coefficiente del 200%. il 150%, invece, andrà a bar, pasticcerie e gelaterie”.
Catalfo: “Stop ai licenziamenti e prorogata la Cig”
Il ministro del Lavoro Nunzia Cataldo, poi, ha fatto sapere che sono state garantite “altre 6 settimane di cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021. In alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”. Un aiuto, quindi, arriverà anche per i dipendenti. Intanto, da Bruxelles la presidente della Commissione europea Ursula von dei Leyen ha annunciato anche l’arrivo dei primi 10 miliardi del fondo Sure, previsti proprio per coprire le spese per gli ammortizzatori e la protezione dei posti di lavoro.
Gualtieri: “Decreto rapido, semplice ed efficace”
Infine, 400 milioni saranno indirizzati a sostegno degli operatori turistici. Si parla quindi di agenzie di viaggio, tour operator, guide e accompagnatori. Altri 100 milioni, invece, andranno al Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali. Le risorse aggiuntive verteranno principalmente verso il ristoro delle perdite subite dal settore relative all’organizzazione di fiere e congressi.
“Un decreto contrassegnato da rapidità, semplifica ed efficacia”, ha commentato il ministro Gualtieri. “Il contributo a fondo perduro sarà erogato automaticamente a oltre 300mila aziende che lo hanno già avuto. Contiamo per metà novembre di avere tutti i bonifici effettuati da parte dell’Agenzia delle entrate”, ha aggiunto. “L’importo medio per i ristoranti fino a 400mila euro di fatturato è di 5.173 euro. Per quelli fino a un milione di fatturato, 13.920. Quelli fino a 5 milioni di fatturato, 25mila euro.- ha spiegato in conclusione- L’importo per la fascia più bassa sarà circa 5mila euro. Per quella media 13.900 euro”, e fino a 30mila euro medi per i fatturati maggiori. >>Tutte le notizie di UrbanPost