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Superbonus, cambia tutto. Via libera al decreto: ecco le novità

21/02/2024 18:26 - Aggiornamento 21/02/2024 18:28
decreto superbonus cosa cambia 2024

Cambia tutto, ancora una volta, in merito al Superbonus 110%, a partire proprio dall’aliquota, che si abbassa al 70%. Ora che il decreto Superbonus ha ottenuto il via libera del Senato, dal 2024 l’agevolazione diminuisce, con altre variazioni dal 2025, come vedremo. Inoltre, previste una maggiore tutela per consentire la conclusione dei lavori ai cittadini meno abbienti e una proroga per sconto in fattura o cessione del credito. (Continua a leggere dopo la foto)
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Scende l’aliquota (con una eccezione)

 La nuova aliquota, prevista dal decreto numero 212 del 2023 che ha ricevuto l’ok definitivo dall’Aule del Senato (81 voti a favore, 48 contrari e 4 astenuti), scende al 70% nel 2024, e poi al 65% nel 2025, per non essere più disciplinata a partire dal 2026. L’agevolazione al 110% rimane solo per chi abbia deciso per sconto in fattura o cessione del credito sui lavori, ma a patto che siano stati certificati entro e non oltre il 31 dicembre 2023. Purché la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) venga comunicata entro il 16 febbraio 2024, anche per il 2024, sconto in fattura e cessione del credito saranno ancora validi. (Continua a leggere dopo la foto)
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La “minisanatoria”, per chi è prevista

I cittadini meno abbienti possono chiudere i cantieri con il 110%, se hanno raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% al 31 dicembre 2023, inoltre con uno specifico contributo se hanno redditi Isee inferiori a 15mila euro. Come riporta, tra gli altri, la Repubblica, il Fondo per la Povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione e il 110%, al fine di portare a termine i lavori. (Continua a leggere dopo la foto)
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I tempi

Previsti, poi, 20 giorni di tempo in più per cittadini e imprese, per inviare le comunicazioni relative allo sconto in fattura e alla cessione del credito in merito ai costi sostenuti nel 2023: il termine del 16 marzo, pertanto, slitterà sino al 4 di aprile 2024. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sismabonus e barriere architettoniche

Infine, il decreto ha previsto il ridimensionamento del bonus al 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Verrà infatti riconosciuta fino al 2025 una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute, per interventi esclusivamente relativi a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Resta fuori “l’uso improprio”, ovvero relativo a infissi e servizi igienici. Circa, invece, il cosiddetto Sismabonus, viene introdotto l’obbligo di assicurazione contro il rischio sismico per i contribuenti che hanno usufruito del Superbonus, per interventi nei Comuni colpiti da eventi sismici, verificatasi dal primo aprile 2009, nei casi in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza.


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