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“Draghi ha la testa al Quirinale”, retroscena “tsunami”: cosa gli è sfuggito all’ultimo Cdm

04/12/2021 13:52 - Aggiornamento 04/12/2021 13:53

Alla confidenza del ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio ai diplomatici (l’attuale premier passa al Colle e Daniele Franco promosso a palazzo Chigi) e alla dichiarazione “bomba” di Alessandro Di Battista a “Piazza Pulita” (“Al banchiere hanno promesso il Colle, ho delle fonti interne”) aggiungiamo un indizio che arriva direttamente dall’ultimo Consiglio dei Ministri. Quello turbolento, in cui la maggioranza non si è trovata d’accordo sul contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 75mila euro, i cui proventi sarebbero stati destinati al contenimento del caro bollette. Secondo quanto riferito da “Libero Quotidiano” che rilancia stamani un retroscena de “Il Messaggero”, Draghi ormai “ha la testa al Quirinale”.

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“Draghi ha la testa al Quirinale”, retroscena “tsunami”: cosa gli è sfuggito all’ultimo Cdm

La partita del Colle ormai è entrata nel vivo e Mario Draghi sembra aver cambiato atteggiamento. Questo almeno è quello che dicono di ravvisare alcuni politologi e giornalisti, che stanno mettendo in questi giorni sotto la lente di ingrandimento ogni gesto, finanche respiro del presidente del consiglio. Cosa gli è sfuggito all’ultimo Cdm? “Oggi abbiamo avuto la prova provata che Draghi, giustamente, ha la testa al Quirinale. Altrimenti il premier non avrebbe mediato sul contributo di solidarietà e avrebbe tirato dritto come ha sempre fatto da quando è a palazzo Chigi”, scrive il Messaggero in un retroscena. Sappiamo tutti che il nostro caro Robin Hood dei Parioli aveva proposto l’idea di un contributo di solidarietà per ammortizzare gli effetti del caro bollette. Secondo quanto riferito da «Il Corriere della Sera» Super Mario Draghi l’aveva posta in questi termini: «Non è un dramma se chi si trova in un condizione migliore rinuncia provvisoriamente al taglio dell’Irpef per andare incontro a chi ha più bisogno». Era in sostanza una richiesta a chi guadagna più di 75 mila euro all’anno.

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Il no del centrodestra al contributo di solidarietà

Una proposta che ha visto la contrarietà di Lega, Fi e Iv. Dubbi, a riguardo, a quanto pare anche dal M5s, che era entrato (ogni tanto fa bene ricordarlo!) a Palazzo Chigi con l’intento di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. A favore del premier solo il Pd e Liberi e Uguali. Una mediazione quella di Draghi che per alcuni va interpretata come un segnale importante. A rivelare che il premier ha voluto “trattare” perché è concentrato sul Quirinale un ministro del governo. E non è stato il solo: “Altro segnale è la volontà di evitare la rottura con i sindacati, chi punta al Colle non può ritrovarsi uno sciopero generale lungo il cammino…”. L’altra questione calda è infatti quella delle pensioni. Un terreno scivoloso e Draghi, che dovrebbe vedere le principali sigle prossima settimana, lo sa benissimo. Come passerà il week end il premier? Beh, di pensieri ne ha.

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Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale: l’ipotesi in ballo

L’ultimo Cdm non è andato secondo le attese: “Chi lo conosce da sempre assicura che l’irritazione è uno stato d’animo che a Mario Draghi ‘non si addice’, ma dal braccio di ferro coi suoi ministri sul fisco il capo del governo è uscito a dir poco ‘insoddisfatto’. Non solo per il merito dello scontro sulla presunta ‘patrimoniale occulta’ che il centrodestra rivendica di avere sventato. Quanto perché il governo, a cominciare dal Tesoro, ha mostrato una falla sul piano del metodo. E quando il premier ha provato, per dirla in volgare, a metterci una pezza, ha trovato il muro di quasi tutti i partiti”, scrive Monica Guerzoni su «Il Corriere della Sera». A convincere Draghi sarebbe stato Brunetta: «Il contributo di solidarietà sarebbe una scelta sbagliata e iniqua, perché non abbiamo una mappa dell’impatto della pandemia sui redditi». E qui “gli azzurri giurano che Draghi abbia annuito”, come si legge su «Il Corriere». Leggi anche l’articolo —> Caro bollette non c’è accordo, sospeso Cdm: salta contributo di solidarietà | Retroscena

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