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I sindacati da Draghi: «Green Pass non sia arma per licenziare», retroscena da Palazzo Chigi

03/08/2021 09:35 - Aggiornamento 03/08/2021 09:48

Draghi sindacati incontro – Martedì 3 agosto 2021. Mancano meno di tre giorni all’entrata in vigore del Green Pass. «Nulla in contrario ma non sia un’arma per licenziare», hanno detto ieri i sindacati al premier. Il confronto si è tenuto a Palazzo Chigi nella tarda serata. In settimana anche il dossier scuola dovrebbe finire all’attenzione del Governo. «Per noi non esiste nessun accordo sindacale che possa sancire l’obbligo vaccinale per i lavoratori, perché una materia di questa natura può essere sancito solo da una norma legislativa», ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Ed è di queste ore un curioso retroscena riportato da “Il Giornale”. 

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Draghi sindacati incontro in tarda serata: «Green Pass non sia arma per licenziare»

I sindacati dicono “sì” al Green Pass, ma non vogliono che esso diventi un’arma per licenziare o demansionare i lavoratori. Per questo hanno fatto presente al premier che per istituire l’obbligo è necessario comunque fare una legge ad hoc. Prima del fatidico 6 agosto, i leader di Cgil Cisl e Uil – Landini, Sbarra e Bombardieri – hanno incontrato il presidente del Consiglio Draghi. Tutti si sono trovati d’accordo nel dire che «per introdurre l’obbligo vaccinale e il green pass obbligatorio serve una legge». All’unisono i tre segretari generali hanno dichiarato: «Se ci fosse una legge questa non dovrà comunque portare a licenziamenti nei luoghi di lavoro ne’ essere discriminatoria con demansionamenti». Ma non sono stati affatto concilianti e c’è un dettaglio che la dice lunga. Prima di salire dal premier, ai tre leader sindacali, minuti di Green Pass, è stato effettuato il tampone: «Se il green pass è così decisivo, perché ci avete fatto il tampone qui a Palazzo Chigi e non ci avete fatto salire direttamente?», hanno osservato i segretari generali rivolgendosi a Draghi.

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«Perché ci avete fatto il tampone qui a Palazzo Chigi?»

Al termine dell’incontro, Maurizio Landini, leader della Cgil, ha riassunto così la posizione dei sindacati: «Siamo a favore di una campagna di vaccinazione più estesa possibile». Non c’è «nulla in contrario sul piano del principio all’estensione del green pass come strumento che certifica l’uso del vaccino». Tuttavia è importante che il certificato verde non diventi uno strumento con fini discriminatori. Landini ha poi rimarcato: «Non ci può essere un accordo sindacale che sancisce un obbligo. Per medici e infermieri è stata fatta una legge. Le leggi spettano a Parlamento e Governo». Dello stesso avviso Pierpaolo Bombardieri: «Noi siamo vaccinati, sostenitori del green pass per il tempo libero, ma il diritto alla salute e al lavoro sono principi garantiti dalla Costituzione sui quali bisogna intervenire con grande delicatezza, senza forzature da una parte e dall’altra». Leggi anche l’articolo —> Salvini ultimatum a Draghi sui migranti: «Stop agli sbarchi o sarà difficile sostenerlo»

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