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Ecuador, al carcere Guayaquil detenuti decapitati e bruciati: il motivo dei disordini

01/10/2021 08:36 - Aggiornamento 01/10/2021 08:43

Ecuador notizie da Guayaquil – Venerdì 1 ottobre 2021. Dopo due giorni di scontri tra detenuti, la polizia locale ha ripreso giovedì sera il controllo del carcere nel sudovest del Paese. Il bilancio degli scontri nella prigione Penitenciaría del Litoral di Guayaquil ha superato i 100 morti e almeno 52 feriti. A renderlo noto sono fonti ufficiali: tutto era cominciato durante una festa. Era il compleanno del capo dei Los Choneros, un detenuto chiamato Victor. I suoi uomini in concomitanza dell’evento avevano pensato di rivendicare il potere dell’intero penitenziario. Immediata la reazione dei membri delle altre gang rivali incarcerati nella struttura, in particolare quelli dei Los Lobos e dei Tiguerones.

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Ecuador, al carcere Guayaquil detenuti decapitati e bruciati

Durante la rivolta sono morti almeno 118 detenuti, sei dei quali sono stati decapitati, e altri 86 sono rimasti feriti. Un bilancio pesantissimo, il peggiore nella storia carceraria dell’America Latina. Casus belli una festa di compleanno: nel corso dell’evento in onore del leader di una delle fazioni di carcerati presenti nel penitenziario, i prigionieri si sono vantati di avere il controllo della prigione. Tanto è bastato per far scattare la furia delle organizzazioni rivali nelle altre ali del penitenziario. Una guerra tra bande senza precedenti, durata oltre due giorni. Stando alla Procura “la lotta per il potere all’interno del carcere e l’intenzione delle autorità di trasferire i capi delle organizzazioni criminali in altre prigioni del Paese sono stati i fattori scatenanti”.

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La polizia ha ripreso il controllo del penitenziario

A riportare la calma nella struttura un’operazione che ha coinvolto 900 agenti, due dei quali sono rimasti feriti. Il carcere è stato circondato da soldati e mezzi militari. Il penitenziario, nei giorni caldi della battaglia per il controllo della struttura, è stato raggiunto anche da centinaia di familiari di detenuti in apprensione per la sorte dei loro cari. Ci sarebbe anche un prigioniero italiano, di cui però non si hanno al momento notizie certe. «Ora il governo metterà in atto uno specifico programma di riabilitazione in questo penitenziario per ristabilire il pieno controllo dello Stato ecuadoriano in quella prigione e successivamente negli altri centri di reclusione del Paese», ha detto il presidente della Repubblica dell’Ecuador, Guillermo Lasso.

«Adesso tutto è calmo, i detenuti sono nelle loro celle», ha reso noto il comandante di polizia Tannya Varela, rivolgendosi alla stampa nel complesso carcerario di Guayaquil. Da tempo in Ecuador la situazione delle carceri è diventata incandescente: ripetuti gli ammutinamenti. A febbraio almeno 79 prigionieri sono morti nei disordini. Quella di queste ore la più pesante: detenuti uccisi, decapitati e dati alle fiamme. Un vero massacro. Leggi anche l’articolo —> Incidente sul lavoro a Roma, operaio cade dall’undicesimo piano e muore: chi era la vittima

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