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Elena Ceste «disse ai figli che avrebbero dovuto abituarsi a stare senza di lei»

02/08/2020 18:04 - Aggiornamento 02/08/2020 18:08

Caso Elena Ceste: le analisi biologiche sui reperti di indagine non possono essere fatte. Lo ha stabilito pochi giorni fa il giudice Francesca Di Naro. Il nuovo pool difensivo di Michele Buoninconti però non si arrende né si accontenta certo di poter effettuare sui reperti la mera “analisi visiva” concessagli.

Il biologo e genetista forense Eugenio D’Orio e la criminologa Anna Vagli, ospiti in studio alla ‘Vita in diretta Estate’ hanno infatti annunciato l’intenzione di chiedere che sia fissata una udienza che consenta il contraddittorio tra le parti. Questo perché sia concesso loro di effettuare sugli abiti di Elena nuovi accertamenti genetici e la analisi di tutti i reperti precedentemente richiesta e accordata inizialmente dal tribunale di Asti.

La difesa di Buoninconti a caccia di un altro colpevole

Il settimanale Giallo è tornato sul caso Ceste-Buoninconti, ed ha pubblicato le parole di Davide Cannella, a capo della società privata “Falco Investigazioni” incaricata da Michele Buoninconti di svolgere le nuove indagini difensive di cui in oggetto. Quali sono le tesi con le quali il team dell’ex vigile del fuoco condannato a 30 anni sperano di far riaprire il processo? Anzitutto dimostrare che il movente ipotizzato da inquirenti e giudici non reggerebbe. La presunta gelosia per i plurimi tradimenti subiti da Buoninconti, infatti, sarebbe smentita dal fatto che l’uomo ne sarebbe entrato a conoscenza solo dopo la scomparsa della moglie.

L’investigatore Davide Cannella (Foto da Quarto Grado)

Elena Ceste frase inquietante ai figli prima di sparire

“Elena aveva paura di essere pedinata. Crediamo di sapere chi sia l’uomo che l’avrebbe minacciata di rivelare alcuni particolari scabrosi della sua vita privata. Tant’è vero che uno o due giorni prima di sparire, Elena disse ai figli che avrebbero dovuto abituarsi a stare senza di lei”. Scrive il settimanale Giallo riportando le parole di Cannella. “Perché rivolgere a dei bambini una frase così terribile? Cosa voleva presagire? Un suicidio? Una fuga? Una cosa è certa: il marito scoprì i tradimenti della moglie solo dopo la scomparsa della donna e non prima, come invece si vorrebbe far credere”. Riusciranno queste argomentazioni ad aprire un varco verso la riapertura del caso? Potrebbe interessarti anche —> Michele Buoninconti, Anna Vagli: «Uno degli amanti di Elena Ceste non ha un alibi»