27 aprile 2021 – Il padiglione italiano all’Expo 2020 di Dubai è stato inaugurato in presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L’Esposizione Universale aprirà il 1° ottobre 2021. Fino al 31 marzo 2022 i visitatori da tutto il mondo potranno ammirare l’ultimo prodotto del genio e dell’innovazione italiana: la riproduzione del David di Michelangelo.
Expo Dubai 2020, il Padiglione italiano: “La bellezza unisce le persone”
Il David è stato calato nel Teatro della Memoria, una struttura cilindrica che lo avvolgerà, superando così anche il problema legato alla nudità nei Paesi arabi. “Per la prima volta, grazie a questa scenografia, centinaia di migliaia di persone potranno vedere il David da vicino, ma soprattutto negli occhi”, spiega il Direttore Artistico del Padiglione Italia Davide Rampello.
Il Padiglione dell’Italia a Expo 2020 Dubai è un’architettura ideata per mettere in scena con creatività e innovazione “la bellezza che unisce le persone”. Ora, al centro del Padiglione italiano, impera il “gemello” del David di Michelangelo. L’opera è stata riprodotta a grandezza naturale in resina grazie a uno straordinario progetto di digitalizzazione. Il padiglione metterà in campo “le migliori competenze disponibili in fatto di innovazione e creatività”, ha detto Luigi Di Maio. Il David di Michelangelo, insieme alle altre proposte, “lascerà un’immagine indelebile nelle persone, che vorranno venire a visitare l’Italia sempre più numerose”.
La riproduzione del David di Michelangelo
La riproduzione del David di Michelangelo è stata promossa dal Commissariato per la partecipazione dell’Italia all’Expo, dal Museo della Galleria dell’Accademia di Firenze, dove è conservata l’opera michelangiolesca, e dal Ministero della Cultura. Il progetto ha coinvolto un team di tecnici e ricercatori del mondo universitario e industriale. La squadra ha lavorato sotto la coordinazione della Professoressa Grazia Tucci, che da più di 20 anni si occupa di digitalizzazione di Beni Culturali. Ha collaborato il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze.
Digitalizzazione e stampa 3D
La perfetta riproduzione della statua di Michelangelo nelle dimensioni originali e “a tutto tondo” è avvenuta attraverso la digitalizzazione dell’opera, la sua stampa in 3D e infine la collocazione dell’opera nel Padiglione Italia all’Expo di Dubai. Ultimate le operazioni di acquisizione 3D che conducono alla predisposizione di un gemello digitale ad alta risoluzione, è iniziato il processo di riproduzione fisica del David. La stampa in 3D ha forgiato il “gemello” del David strato dopo strato, con materiali che si fondono e si induriscono sotto l’effetto di opportune radiazioni o filamenti prodotti dal riciclaggio di materiale plastico. L’affascinante processo di stampa 3D è stato filmato e si può ammirare su YouTube.
Il “restauro” dell’opera
Una volta ottenuta l’opera tridimensionale, il team del restauratore di grandi sculture Nicola Salvioli ha lavorato per due mesi sul gigante. Gli esperti hanno quindi rivestito il prodotto di stampa con un impasto di resine e polvere di marmo di Carrara. Il composto ha donato all’opera una “pelle” che rendesse l’opera ancora più simile all’originale. L’impresa memorabile degli esperti italiani è raccontata anche da uno speciale di Geo (Rai 3). L’eccellenza italiana tra memoria e futuro: il fil rouge è quella “bellezza che unisce”, come recita il claim del Padiglione italiano Dubai. >> Tutte le notizie di cultura