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Fabrizio Corona, cosa rischia dopo l’inchiesta su Falsissimo? L’indagine

22/12/2025 11:39

Fabrizio Corona indagato a Milano per diffusione di materiale sessualmente esplicito per il caso Signorini

Ci sono momenti in cui il rumore mediatico smette di essere semplice spettacolo e diventa qualcosa di diverso. Più pesante. Più denso. La notizia dell’indagine che coinvolge Fabrizio Corona nasce così, in un punto preciso dove il racconto pubblico incontra il diritto penale. Non è solo una storia di personaggi noti, ma qualcosa che scava nella vita privata di personaggi tv e che rischia di essere solo l’inizio di una battaglia legale che potrebbe durare anni.

Negli ultimi anni Corona ha costruito una nuova presenza pubblica con il programma Falsissimo su Youtube, con un linguaggio diretto, provocatorio, spesso fuori dalle righe. Un format che ha fatto discutere, diviso, polarizzato. Ma che ora entra in una fase diversa, quella in cui le parole e le immagini diventano oggetto di valutazione giudiziaria.

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L’indagine della Procura di Milano

La Procura di Milano ha iscritto Fabrizio Corona nel registro degli indagati con l’ipotesi di diffusione illecita di materiale a contenuto sessualmente esplicito. L’indagine nasce da una querela presentata da Alfonso Signorini, direttore editoriale di una delle principali riviste di costume italiane e volto televisivo tra i più riconoscibili.

Secondo quanto emerso, al centro dell’inchiesta ci sono contenuti trasmessi nel programma online Falsissimo. In una delle puntate, Corona avrebbe mostrato chat private, fotografie e video attribuiti a Signorini, materiale ritenuto dalla Procura di natura intima ed erotica. La diffusione di tali contenuti, sempre secondo l’accusa, sarebbe avvenuta senza il consenso della persona coinvolta.

La perquisizione e il sequestro del materiale

Dopo la querela, l’inchiesta ha avuto un’accelerazione immediata. I magistrati hanno disposto perquisizioni sia nell’abitazione di Corona sia negli studi utilizzati per la realizzazione del programma. Sono stati inoltre estesi i controlli alle sedi societarie collegate alla produzione.

L’obiettivo degli inquirenti è chiaro: acquisire tutto il materiale originale, verificarne la provenienza, il contenuto e le modalità di diffusione. In questa fase preliminare, ogni elemento viene analizzato per comprendere se la pubblicazione abbia effettivamente superato i limiti fissati dalla legge.

Il ruolo di Falsissimo nella vicenda

Falsissimo è diventato negli ultimi mesi uno spazio narrativo particolare. Un luogo in cui Corona racconta il dietro le quinte del mondo dello spettacolo con toni spesso estremi, alternando confessioni, accuse e rivelazioni. Proprio questo stile, che per alcuni rappresenta una forma di denuncia, per altri si avvicina a una spettacolarizzazione del privato.

La puntata finita sotto osservazione giudiziaria conteneva accuse precise, accompagnate dalla pubblicazione di messaggi e immagini. Secondo Corona, il materiale serviva a dimostrare l’esistenza di un presunto sistema di favori nel mondo televisivo. Secondo la Procura, però, il punto centrale resta la tutela della persona e della sua intimità.

La posizione di Alfonso Signorini

Alfonso Signorini, fino a questo momento, ha scelto una linea di silenzio pubblico. Nessuna dichiarazione diretta, nessun commento mediatico. La risposta è arrivata esclusivamente attraverso i canali legali, con la presentazione formale della querela che ha dato origine all’indagine.

Una scelta che segna una distanza netta dal clamore mediatico. In questi casi, il silenzio diventa una forma di comunicazione, un modo per spostare il confronto dal piano televisivo a quello istituzionale.

La difesa di Fabrizio Corona

Dal fronte difensivo, l’avvocato di Corona ha sottolineato come l’ipotesi di revenge porn sia tutta da verificare. La strategia annunciata è quella di chiedere un confronto diretto con i magistrati, per chiarire la natura del materiale sequestrato e il contesto in cui è stato diffuso.

Secondo la difesa, sarà fondamentale analizzare se le immagini e le chat possano davvero rientrare nella definizione giuridica contestata. In questa fase, ogni valutazione resta sospesa, affidata agli accertamenti tecnici e alle decisioni della Procura.

Quando il confine diventa sottile

Il caso di Fabrizio Corona indagato riporta alla luce un tema che attraversa tutta la comunicazione contemporanea. La linea che separa informazione, intrattenimento e violazione della privacy è sempre più sottile. I social, le piattaforme video, i format personali hanno ampliato enormemente lo spazio di parola, ma hanno anche reso più fragile il confine tra pubblico e privato.

In sostanza, ciò che viene raccontato come contenuto può trasformarsi rapidamente in oggetto di responsabilità.

Una storia ancora aperta

L’indagine è in una fase iniziale. Nessuna conclusione è stata ancora raggiunta, nessuna responsabilità accertata. Ci sono tempi tecnici, valutazioni, verifiche che richiedono attenzione e prudenza.

Quello che resta, per ora, è una vicenda che parla di potere mediatico, di esposizione, di limiti. Una storia che si muove tra tribunali e piattaforme digitali, e che continuerà a far discutere perché tocca nervi scoperti della società contemporanea.

Il silenzio dopo il rumore

Quando le luci si abbassano e il clamore rallenta, resta il tempo della riflessione. È lì che le storie smettono di essere solo titoli e diventano domande. Su cosa siamo disposti a guardare. Su cosa siamo disposti a condividere. Su dove, davvero, vogliamo tracciare il confine.

Il caso di Fabrizio Corona indagato non è solo un fatto di cronaca giudiziaria. È uno specchio, e come tutti gli specchi costringe a fermarsi un attimo più a lungo.

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