Fase 2. “A distanza di circa un mese dal famoso 4 maggio, in cui abbiamo riaperto l’intera filiera della manifattura, abbiamo riaperto i cantieri delle costruzioni, i numeri possiamo dirlo con la relativa prudenza, ma anche con chiarezza, sono incoraggianti”: ha iniziato così la conferenza stampa il Presidente Giuseppe Conte. Oggi, infatti, riaprono ufficialmente anche i confini delle Regioni. “Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche, o di sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. Il trend dei nuovi casi diagnosticati è in costante diminuzione in tutte le Regioni. Questo ci conforta, dimostra che la strategia adottata passo dopo passo è stata ed è quella giusta”.
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Fase 2, Conte: “Siamo tra i primi paesi europei a riavviare il sistema”
“Ci siamo inoltrati nella stagione bella, in giro c’è una grande attenzione per questa socialità ritrovata. E’ giusto: ci meritiamo il sorriso, l’allegria, dopo settimane di duri sacrifici”, ha continuato il Premier Conte. “Ma è bene ricordare sempre che se ci troviamo adesso in questa condizione, se siamo tra i primi paesi europei a permettersi di riavviare l’economia in condizioni di sicurezza, è perché abbiamo accettato di compiere dei sacrifici, tutti insieme, di modificare le nostre radicate abitudini di vita.
Dico solo: facciamo attenzione. Le uniche misure efficaci oggi per il contrasto della diffusione del virus sono il distanziamento fisico e l’utilizzo, ove necessario, delle mascherine. Abbandonare il rispetto di queste precauzioni, perché si ritiene che il virus sia scomparso, è una grave leggerezza, completamente smentita anche dai dati dei contagi che, seppur in calo, continuano a essere registrati quotidianamente.”
Fase 2, da oggi via libera agli spostamenti tra Regioni e tra Paesi dell’Ue
“Oggi anche i turisti europei possono viaggiare verso l’Italia, possono visitare il nostro Paese senza sottoporsi a quarantena”, ha ricordato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “In particolare i ministri Di Maio, Franceschini e Amendola stanno facendo un gran lavoro per assicurare che il nostro Paese torni immediatamente a essere una meta sicura e ambita per i turisti d’Europa e del mondo intero. Adesso più che mai dobbiamo concentrarci sul brand dell’Italia nel mondo. In tutti questi mesi la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena. La fase più acuta è ormai alle spalle, ma ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale. In 60 giorni abbiamo stanziato una cifra enorme, 80 miliardi di euro, corrispondente circa a tre manovre di bilancio per aiutare famiglie, lavoratori, imprese.
Ci rendiamo conto dei ritardi, che ci stiamo confrontando con una legislazione e un apparato statuale che non era affatto pronto a effettuare erogazioni così generalizzate in così poco tempo. Di questi ritardi ho chiesto già scusa, e stiamo lavorando per rendere più celeri le procedure. Ma queste misure sono solo l’inizio di un percorso di rilancio del nostro Paese”.
Il progetto di rilancio dell’Italia
“Dobbiamo tornare a intervenire con nuove misure ancora più efficaci. Però questa crisi deve essere anche l’occasione per disegnare il Paese che vogliamo, per rilanciare e rinnovare l’Italia dalle fondamenta, per superare i problemi strutturali che si trascinano da tempo e che stiamo verificando anche in questi mesi dell’emergenza. Dovrà essere un nuovo inizio. Qui recupero le parole pronunciate dal Presidente Mattarella in occasione della festa della Repubblica: dobbiamo agire nel segno della condivisione, della serietà dell’impegno che caratterizzò i nostri padri, i nostri nonni che lavorarono per un Paese migliore per la rinascita.
Abbiamo un’occasione storica: la Commissione europea, grazie anche al sostegno dell’Italia, ha messo sul tavolo una proposta da 750 miliardi con il Recovery Fund, che renderà disponibili risorse consistenti in via del tutto straordinaria soprattutto a favore dei Paesi e dei settori più colpiti, tra cui l’Italia. Noi dovremo cogliere questa opportunità e saper spendere bene questi soldi. Proprio sul progetto di Paese si misurerà la forza, la credibilità, non solo del governo, ma del sistema Italia. Stiamo lavorando a questo piano di rinascita, a questo Recovery Plan, che poggerà su vari pilastri e dovrà raggiungere vari obiettivi. Io ne ho già anticipati alcuni: dovremo modernizzare il Paese.
Dovremo lavorare all’innovazione, dobbiamo lavorare per capitalizzare, per sostenere le nostre imprese, le nostre filiere, le piccole e medie imprese per consolidarle e renderle strutturali nel piano industriale con misure come ace. Dobbiamo rilanciare gli investimenti, tagliando la burocrazia”.
Fase 2, Conte: “E’ un progetto molto impegnativo”
“Dobbiamo investire nelle grandi reti telematiche, idriche, energetiche”, ha sottolineato Conte. “Dovremo accompagnare tutto il sistema Italia verso una decisa transizione verso l’economia sostenibile. Dobbiamo puntare forte, come mai in passato, sul diritto allo studio per rinnovare l’offerta formativa. Andremo a bandire migliaia di posti per nuovi ricercatori. Dobbiamo investire ancora di più nella scuola. I tempi della giustizia civile e penale non sono accettabili.
Non è accettabile avere un codice civile che risale al 1942 e che da allora non ha mai subito una riforma organica. Stiamo parlando di progetti di riforma che sono già presso le commissioni competenti del Parlamento. Quindi chiedo a tutte le forze politiche di lavorare insieme per realizzare al più presto questi disegni insieme. Poi occorre una serie riforma fiscale. E’ un progetto di Paese molto impegnativo, siamo consapevoli che la somma che ci viene messa a disposizione non potrà essere un tesoretto di cui potrà disporre liberamente il governo di turno, ma una risorsa messa a disposizione dell’intero Paese di cui il governo in carica. Deve essere considerata una somma messa a disposizione all’interno Paese, di cui il governo in carica ha responsabilità di spesa sulla base di un progetto lungo e condiviso”, ha concluso il Presidente Conte.
Rispondendo a una domanda, poi ha aggiunto: “Il Ponte sullo Stretto? Non voglio parlare di opere immaginifiche… C’è tanto da fare, la Roma-Pescara”. Così come le infrastrutture nel Meridione, l’Alta velocità. “Poi mi siederò al tavolo e senza pregiudizi valuterò anche
il Ponte sullo Stretto”. >>Tutte le notizie di UrbanPost