Un assegno per le famiglie con figli, estensione del congedo parentale e proroga del bonus baby sitter: il ministro per la Famiglia Elena Bonetti punta a queste tre misure per contrastare la crisi sociale e pianificare la fase 2 dell’emergenza coronavirus. La strategia del governo per aiutare tutte quelle famiglie con figli a carico durante il periodo di chiusura delle scuole e di restrizioni di attività all’aperto dovrebbe partire proprio da qui.
Coronavirus fase 2, la strategia di sostegno alle famiglie
Il Ministro Bonetti lo ha spiegato durante un’intervista rilasciata a SkyTg24: la prima misura sarà quella dell’estensione del congedo parentale per almeno 15 giorni. E, dove sarà possibile, si favorirà la “compartecipazione di padre e madre: se abbiamo una donna medico, chiaramente non può prendere il congedo e viceversa”. Come sappiamo, le scuole non riapriranno prima di settembre. Per questo il governo, già a inizio emergenza, ha introdotto il congedo parentale straordinario. Con tutti i bambini a casa da fine febbraio, la presenza dei genitori è essenziale. A questo punto, a maggior ragione, i congedi diventano fondamentali, così come i bonus baby sitter per aiutare tutti i genitori che durante la fase 2 dell’emergenza coronavirus torneranno a lavorare.
Un’altra misura proposta dal Ministro Bonetti è quella dell’assegno mensile per i figli: “Un sostegno di stabilità per le famiglie, e per i figli”. In questo caso, l’obiettivo è quello di fornire un’entrata fissa alle famiglie, su cui “riorganizzare la vita e i consumi familiari”. Si differenzia quindi dal congedo, che prevede una decurtazione parziale dello stipendio mensile. La cifra dell’assegno verrà calcolata in base all’Isee, e dovrebbe variare da 80 a 160 euro mensili ed essere prorogata fino a dicembre. Evitare di proporre una misura del genere secondo il Ministro condannerebbe le famiglie “a una incertezza sociale e porterebbe al rischio di denatalità”.
Scuole estive per i bambini più piccoli
Tenere i bambini chiusi in casa per troppo tempo può trasformarsi in un vero problema sociale: per crescere hanno bisogno anche di interagire con i loro coetanei e di scoprire il mondo. Hanno bisogno, forse più degli adulti, di passare del tempo all’aria aperta. Per il Ministro Bonetti il problema dell’estate, e quindi la possibilità di portare fuori i più piccoli, è “significativo” e per questo motivo è assolutamente necessario pensare ad “attività educative, di comunità e sociali”. L’idea quindi è quella di riaprire “le scuole per i bambini dagli 0 ai 6 anni in estate, per organizzare attività in piccoli gruppi”. Su questo, afferma, “investiremo almeno 35 milioni per costruire una rete organizzata”. La proposta è quella di un “modello che comprenderà piccoli gruppi per poter mantenere il distanziamento dei bambini e per poter eventualmente rintracciare subito i contatti in caso di contagio”. >>Tutte le notizie di UrbanPost