Contestato ma promosso dai sondaggi sulla gestione dell’emergenza sanitaria, il premier Giuseppe Conte si apre all’Agi sulle intenzioni per l’imminente futuro: una fase 3 piuttosto delicata per le sorti del governo. Riconoscendo gli sforzi degli italiani e il comportamento ‘inaspettato’ seguito all’allentamento del lockdown, il presidente del Consiglio si è fatto “garante” della ripresa del Paese in un momento decisivo per l’economia. «Gli italiani hanno risposto presente. – ha affermato – Ora tocca a noi. Lo Stato c’è».
Fase 3 Conte: «No a tergiversare né a piantare bandierine. È il momento dei fatti»
Se il peggio è passato non è però ancora tutto in discesa: si prospetta, infatti, “un periodo di grande sofferenza”, in cui tuttavia “nessuno deve rimanere nel vicolo cielo della paura e della sfiducia”. Per questo, il premier rassicura: «A chi ha ancora l’attività chiusa dico che, continuando con il senso di responsabilità sin qui dimostrato, in molti territori si potranno anticipare le riaperture già nei prossimi giorni di maggio». Una speranza che si fa sempre più concreta in queste ore. Quanto alle divergenze con gli altri partiti, Conte promette di impegnarsi a “valorizzare tutte le proposte della maggioranza”, e certo che “saremo giudicati non sulle intenzioni ma sui fatti”, dice: «No a tergiversare né a piantare bandierine. Ora gli italiani si attendono una iniezione di fiducia».
Tra mascherine e aiuti economici
Sul piano pratico degli aiuti agli italiani, la priorità sta nell’offerta di mascherine: «Aumenteremo la produzione a livello esponenziale – promette – e daremo un certo numero di mascherine gratis alle famiglie più bisognose». Per quanto riguarda le imprese, invece, rassicura: «I prossimi sostegni economici per cittadini e lavoratori saranno più rapidi e sostanziosi di quelli di marzo-aprile». Con la consapevolezza che “l’Italia è forte se sono forti le sue imprese”, dice: «Stiamo lavorando fianco a fianco con le imprese e siamo aperti a ricevere tutte le proposte utili e costruttive». «La sfida – ammette riguardo alle stime dell’Ue che vedono l’Italia in forte recessione – è invertire la tendenza». Proprio l’Unione Europea, in questo, dovrà dare “una risposta coraggiosa e adeguata”. >> Fase 3 regioni a contagio zero pronte a riaprire: «Bar, ristoranti e parrucchieri al via dal 18»