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Fase 3 potrebbe arrivare prima: l’ottimismo di Conte

06/05/2020 09:47

Con cauto ottimismo il premier Giuseppe Conte sembra procedere spedito verso la fase 3 del coronavirus: incoraggianti le dichiarazioni che il presidente del Consiglio ha rilasciato in proposito a Il Fatto Quotidiano. In base ai dati epidemiologici delle varie regioni, non ha infatti escluso la possibilità di riaperture anticipate.

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Fase 3, Conte: “Siamo in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture”

“Siccome ora ci sono soglie definite di allarme, – ha riferito il premier – siamo in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture per ulteriori attività con differenziazioni geografiche. In presenza di un protocollo di sicurezza per spazi, ambienti e attività, si potrà decidere di anticipare le aperture di centri estetici, parrucchieri, ma anche teatri”. Ottimista anche sulle sorti del governo che – dice – arriverà a fine legislatura, e apre intanto alle elezioni regionali a luglio-agosto. “La risposta dei cittadini si sta confermando all’altezza delle difficoltà del momento”, aveva detto anche ad Affari Italiani commentando il primo giorno di ripartenza. Una dimostrazione di “grande senso di responsabilità” necessario per uscire dall’emergenza la cui strada, però, “è ancora lunga e non dobbiamo abbassare la guardia”.

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Soddisfazione dal ministro dell’Interno Lamorgese

Si è detta soddisfatta anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Dopo settimane di chiusura si poteva pensare a qualche comportamento non proprio in linea con le prescrizioni, – ha affermato il ministro – cosa che non c’è stata e quindi sono soddisfatta”. “I controlli sono stati numerosi – ha spiegato – mentre le persone sanzionate sono state in un numero davvero limitato. “Serve verificare – ha proseguito Lamorgese – aspetti specifici: l’assembramento ed il distanziamento sociale, nella consapevolezza che non devono esserci comportamenti irresponsabili e per ora non ci sono stati”. >> Mascherine 50 centesimi introvabili: «Mai arrivate nei negozi», ma i depositi sono pieni