Il 20 gennaio 1920 nasceva a Rimini Federico Fellini, l’uomo del cinema onirico, il maestro che ha incantato un po’ tutti. Regista, sceneggiatore, ma anche fumettista e scrittore. Definiva se stesso «un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo» ed effettivamente i suoi film, considerati oggi da pubblico e critica degli straordinari capolavori, somigliano a dei pezzi unici. Non sarebbe azzardato dire che esiste ‘un prima Fellini’ e un ‘dopo Fellini’, proprio perché niente di ciò che era stato fatto in precedenza, sul grande schermo, assomigliava alla realtà trasognata de La Dolce vita, alla poesia de La Strada, al pensiero filmato di 8 e 1/2.
“Fellini 100 Genio immortale. La mostra”: un viaggio alla scoperta del maestro
Fellini, genio immortale del Novecento, ha lasciato ai posteri un’eredità importante, pellicole viste in lingua originale in tutto il mondo, quali Lo sceicco Bianco, Le notti di Cabiria, Giulietta degli spiriti, Roma, Amarcord, solo per citarne qualcuna. Malinconia e visionarietà, satira e grottesco, sogno e sperimentalismo questi le armi vincenti dell’ars felliniana. Al maestro, che è stato candidato 12 volte al Premio Oscar per la sua attività di cineasta (i suoi film La strada, Le notti di Cabiria, 8½ e Amarcord hanno vinto l‘Oscar al miglior film straniero), la sua città Rimini ha reso omaggio con una mostra meravigliosa. Un viaggio che gli appassionati di Federico Fellini non possono perdere, una piacevole scoperta per le nuove generazioni.
Una sorta di anticipazione del progetto del nuovo Museo Fellini, che aprirà al pubblico a fine 2020
Fellini 100 Genio immortale. La mostra a Castel Sismondo, Piazza Malatesta – Rimini centro storico, rappresenta una sorta di anticipazione del progetto del nuovo Museo Fellini, che aprirà al pubblico a fine 2020. Allestito attraverso un sistema di “messe in scena” come set cinematografici, ruota attorno a tre nuclei di contenuti: il primo narra la Storia d’Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra, per finire agli anni Ottanta attraverso l’immaginario dei film di Fellini. Il secondo nucleo è dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no. Infine il terzo è dedicato alla presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini.
«Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno»
La mostra comincerà il suo viaggio, fermandosi a Roma in aprile fino a giugno 2020, per poi varcare i confini nazionali con esposizioni a Los Angeles, Mosca e Berlino. Alla rassegna, a cura dello Studio Azzurro di Milano con la consulenza di Marco Bertozzi e Anna Villari, i visitatori potranno conoscere il materiale inedito acquisito e custodito nell’archivio comunale capace di fotografare l’immaginario e il percorso creativo felliniano. «Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo. Ne sono lusingato. Cosa intendano gli americani con “felliniano” posso immaginarlo: opulento, stravagante, onirico, bizzarro, nevrotico, fregnacciaro. Ecco, fregnacciaro è il termine giusto!», diceva di sé il regista, che era (ed è) amato non solo in Italia. Fellini 100 Genio immortale sarà in esposizione da sabato 14 dicembre 2019 fino a domenica 15 marzo 2020. Un modo per conoscere più da vicino il cuore dell’arte di Federico Fellini attraverso anche il Librone dei Sogni, che rappresenta un po’ l’officina del grande maestro; le pellicole che l’hanno visto lavorare con il musicista Nino Rota e gli sceneggiatori Ennio Flaiano e Tullio Pinelli; il suo rapporto privilegiato con la città natale, che lui definiva in Fare un film così: «Rimini: una parola fatta di aste, di soldatini in fila. Non riesco a oggettivare. Rimini è un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto al mare. Lì la nostalgia si fa più limpida, specie il mare d’inverno, le creste bianche, il gran vento, come l’ho visto la prima volta». (Foto @ Jessica Gurrera, Andrea Monaci)