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Pandemia e Fisco, come se nulla fosse: tasse alle stelle

02/04/2021 10:47 - Aggiornamento 02/04/2021 10:56

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, la pandemia ha causato nel 2020 un calo di 130 miliardi dei consumi e di 160 del Pil, con 300mila imprese del settore e 200mila attività professionali chiuse. Ma, nonostante i contributi a fondo perduto, il mini-condono sulle cartelle e il rinvio delle scadenze fiscali, per il Fisco la pandemia sembra non esistere. Si rischia un’esplosione dei fallimenti, scrive Quotidiano.net.

tasse fisco

Tari a livelli record

Se il governo Draghi si era aperto con buone prospettive, (“I soldi bisogna darli, non chiederli”), la situazione per partite Iva e imprese ad oggi è molto diversa. Gli adempimenti fiscali continuano a pesare sulle migliaia di imprese oggi chiuse, e crescono invece che diminuire. E’ il caso per esempio della Tari. Secondo l’Osservatorio tasse locali di Confcommercio, il costo totale della tassa rifiuti ha raggiunto il livello record di 9,73 miliardi, con un incremento dell’80% negli ultimi 10 anni. Questo nonostante la chiusura delle imprese e la riduzione delle attività abbia prodotto oltre 5 milioni di tonnellate in meno di rifiuti.

Confcommercio chiede per questo per il 2021 l’esenzione della Tari per le attività costrette a chiusure o riduzioni d’orario. Inoltre l’ente denuncia la mancata applicazione del nuovo metodo di calcolo della tassa, basato sul “chi inquina di più, paghi di più”, previsto dall’Arera (l’autorità del settore) e disatteso dall’80% dei principali Comuni. Col paradosso che il 58% di chi l’ha recepito, anziché ridurre la Tari ha applicato aumenti tariffari in media del 3,8%.

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cartelle esattoriali

Irpef, Irap, Imu e affitti

Ma la Tari non è l’unica spada di Damocle che pende sulla testa di partite Iva e attività. A pesare maggiormente sono Irpef e Irap, con le addizioni comunali e regionali. A livello locale, l’Imu, che vale 22 miliardi l’anno secondo Confedilizia. Ci sono poi gli affitti, per i quali Confedilizia ha chiesto l’estensione del credito d’imposta sul 60% dei canoni di locazione commerciale. Nei primi mesi di pandemia, questa misura era stata applicata solo al settore turistico. Pubblici esercizi e commercianti ambulanti sono stati esentati dal nuovo Canone unico, che comprende Tosap e imposta sulla pubblicità. Ma l’esenzione dovrebbe essere estesa a tutti, è il parere di Vincenzo De Luca, responsabile fiscale di Confcommercio, raccolto da Quotidiano.net.

Da fine aprile riprenderà poi la riscossione dell’Agenzia delle Entrate, ad aggiungersi al salasso per tante, tantissime attività. Gli sconti fiscali come il credito d’imposta sul 30% del canone Rai 2021 per i locali aperti al pubblico non sono che una magrissima consolazione. >> Tutte le news di UrbanPost